Direzione Investigativa Antimafia
Centro Operativo di Catania
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LA D.I.A. CATTURA PERICOLOSO LATITANTE
Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania congiuntamente a personale del Centro Operativo di Torino e a quello della Sezione Operativa di Catanzaro ha tratto in arresto il latitante Paolo BALSAMO, cl.1965, condannato alla pena di anni 30 per associazione mafiosa ed omicidio. Peraltro, sullo stesso grava un provvedimento di cumulo pene emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catania
Il BALSAMO veniva rintracciato in località Rossano (CS), in viale Santangelo, in prossimità della Stazione Ferroviaria, a bordo di un’autovettura Fiat Punto, di proprietà di una delle due donne in compagnia delle quali è stato fermato. La cattura del ricercato è avvenuta a seguito di numerosi e prolungati servizi di osservazione protrattisi in località di Rossano sin dalle prime ore del mattino del 14 luglio, effettuati contestualmente ad attività tecniche. All’atto della cattura il ricercato si stava facendo accompagnare presso la vicina stazione per allontanarsi dalla città di Rossano, ma vistasi preclusa ogni possibilità di fuga dal personale operante, non opponeva alcuna resistenza e si faceva trarre in arresto.
BALSAMO Paolo, alias Sucasangu-Buttafuoco, appartenente al clan catanese dei “Cursoti”, si era reso irreperibile il giorno 16.06.02015, non facendo rientro presso la struttura carceraria di Bologna, al termine del turno di lavoro che avrebbe dovuto espletare quale operatore volontario presso la cooperativa sociale “Sammartini” di Bologna, in conseguenza del regime della semi-libertà cui era stato ammesso. Gravato da numerosi e gravi precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, reati concernenti le armi e le sostanze stupefacenti, subiva diversi attentati alla sua vita ad opera delle avverse organizzazioni criminali etnee e veniva, di contro, condannato dalla Corte d’Assise di Appello di Catania, nel 2002, alla pena di 30 anni di reclusione per l’omicidio di Carmelo MURABITO, strangolato il 21 gennaio 1991 con un filo del telefono e poi bruciato, omicidio maturato nell’ambito di una guerra di mafia che vide contrapposti i clan “Laudani” e “Cappello”. Organico negli anni 80, fino al 1991, al clan “Pillera-Cappello”, transitava poi nel clan dei “Cursoti”, in particolare in una frangia capeggiata da PITTARÀ Rosario, GIUSTOLISI Antonio e PRIVITERA Salvatore, alleati con i “Cursoti” Milanesi del noto Jimmy MIANO. Più volte, nel corso del 1991, BALSAMO Paolo manifestava l’intenzione di collaborare con l’A.G. di Catania, mostrandosi tuttavia inaffidabile e sottraendosi in più occasioni al programma di cui fruiva.
Al termine delle formalità di rito il BALSAMO è stato condotto presso la casa circondariale di Cosenza a disposizione dell’A.G.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...