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INTERROGAZIONE GIARRUSSO - MENSA - CORTONA - INTERDITTIVA

ePub Versione per la stampa Mostra rif. normativi Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07863 Atto n. 4-07863 Pubblicato il 20 luglio 2017, nella seduta n. 863 GIARRUSSO , PUGLIA , DONNO , SANTANGELO , LEZZI , MORONESE , PAGLINI , SERRA , NUGNES , CASTALDI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che a quanto risulta agli interroganti: con provvedimento dirigenziale n. 772/2016 il Comune di Cortona (Arezzo) ha aggiudicato, in via definitiva, i servizi di mensa scolastica per gli utenti dei nidi d'infanzia, delle scuole dell'infanzia e delle scuole primarie del territorio comunale di Cortona per l'anno scolastico 2016-2017 e 2017-2018, con possibilità di proroga per ulteriori 2 anni, in favore del raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) formato dalla Scamar Srl con sede legale in Lamezia Terme (Catanzaro) e dalla Cardamone Group Srl con sede legale in Celico (Cosenza); dal contratto di servizio, firmato in data 14 marzo 2017, si evince che la ditta Cardamone Group è l'impresa mandante; in data 12 giugno 2017, il Comune ha acquisito notizia dell'emissione di una interdittiva antimafia da parte della Prefettura UTG (Ufficio territoriale del Governo) di Cosenza nei confronti della ditta Cardamone Group Srl, successivamente confermato attraverso una verifica sulla piattaforma elettronica Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (BDNA) del Ministero dell'interno. Il provvedimento del Prefetto di Cosenza ha determinato l'interruzione dei servizi di ristorazione, che il gruppo presta in varie scuole d'Italia, tuttavia per le mense scolastiche di Cortona il fermo non si è ancora ufficialmente concretizzato; la Prefettura cosentina specifica che, in capo alla ditta Cardamona Group Srl emergerebbe un quadro indiziario complessivo che renderebbe attendibile l'esistenza di idonei e specifici elementi obiettivamente sintomatici di concrete connessioni con la criminalità organizzata, tali da condizionare le scelte dell'impresa in oggetto; pertanto, invita l'amministrazione comunale ad attivare la procedura, ai sensi dell'art.48 del Codice dei contratti pubblici (di cui al decreto legislativo n. 56 del 2017) nei confronti della ditta; in tali casi il quadro normativo prevede la doppia possibilità: 1) far subentrare all'esecuzione del contratto di gestione delle mense scolastiche l'operatore, che è risultato secondo nella graduatoria della gara; 2) far surrogare al posto dell'impresa mandante, oggetto di interdittiva, altro operatore economico in possesso dei requisiti di qualificazione adeguati alle prestazioni contrattuali ancora da eseguire; in seguito all'emissione della suddetta interdittiva, il consigliere del Movimento 5 Stelle (M5S) di Cortona ha presentato un'interrogazione (22911 del 15 luglio 2017) per chiedere chiarimenti su come l'amministrazione comunale intendesse procedere; la RTI aggiudicataria del contratto di servizio era già stata oggetto di segnalazioni per inadempienze contrattuali da parte del consigliere comunale del M5S nel corso della durata del contratto. A marzo 2017, infatti, il M5S di Cortona produceva un esposto all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), al quale seguiva una nota di del 20 giugno 2017 (prot. 0083066), relativa alla mancata attivazione dei servizi aggiuntivi previsti dal contratto di appalto per la gestione della mensa scolastica e dei centri di cottura; l'entrata in vigore delle nuove norme in materia di documentazione antimafia, contenute nel decreto legislativo n. 159 del 2011, gli importanti correttivi introdotti con il decreto legislativo n. 153 del 2014, l'estensione a tutto il territorio nazionale del sistema delle cosiddette white list, l'avvio della Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia del Ministero dell'interno hanno portato a comporre un corpus normativo ampio e articolato, che pone a disposizione dei prefetti una pluralità di competenze, poteri e strumenti di grande potenzialità a fini di prevenzione. Tuttavia, a parere degli interroganti, rimane attuale l'obiettivo di affinare e valorizzare sempre più il sistema della documentazione antimafia, quale strumento di valenza centrale nelle politiche di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni mafiose nei circuiti dell'economia legale, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se ritenga di dover intervenire e con quali iniziative, anche di carattere normativo, per contribuire ad innalzare i livelli di incisività sostanziale delle strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno mafioso sul territorio nazionale.

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