Passa ai contenuti principali

Operazione Doppio gioco - Infiltrazioni della criminalità nel settore dei giochi e delle scommesse

 

Comando Provinciale Lecce

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce stanno eseguendo nella giornata odierna un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 3 persone tutte residenti nella provincia salentina, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, nei confronti di tre fratelli ritenuti responsabili di plurimi reati di natura associativa. L’inchiesta denominata “Doppio Gioco”, coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e condotta dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, ha smantellato un’organizzazione operante nel mercato del gaming e del gioco d’azzardo legale ed illegale nelle province di Lecce e Taranto, gestendo un vorticoso giro d’affari nel settore delle famigerate slot machines, dei videopoker e nella raccolta di scommesse per eventi sportivi, fatte confluire sulle piattaforme informatiche di bookmaker stranieri.

In tale ambito, le Fiamme Gialle salentine hanno accertato che tre fratelli neretini, a capo di un’organizzazione criminale fortemente affermata in Salento, avevano costituito un sistema economico illegale nel mercato della raccolta di scommesse e gioco d’azzardo, noleggiando e distribuendo in numerosi locali pubblici apparecchiature elettroniche da intrattenimento, alcune delle quali alterate nel software delle schede di gioco ed altri dispositivi denominati “totem” riproducenti il gioco illegale del videopoker, ovvero, ancora, idonei a consentire l’accesso a giochi e scommesse a distanza offerti da soggetti privi della necessaria concessione dei Monopoli di Stato, in totale evasione delle previste imposte e di tutte le regole di mercato idonee a garantire la correttezza e legalità del giuoco.

La complessa attività investigativa ha dimostrato l’operatività dei destinatari della misura cautelare nel settore dei giochi illegali e la loro capacità di inserirsi nel tessuto dell’economia legale anche attraverso imprese individuali formalmente intestate a prestanome e società che, le investigazioni delle Fiamme Gialle, hanno consentito, in realtà, di ricondurre ai vertici del sodalizio criminale. I tre fratelli ed i loro complici gestivano il gioco d’azzardo anche attraverso slot machine “taroccate”, cioè appositamente manomesse per interrompere i flussi telematici di comunicazione ai Monopoli di Stato, sottraendo in questo modo gli ingenti guadagni all’imposizione dovuta allo Stato sull’ammontare delle giocate realizzate dai singoli dispositivi elettronici. I provvedimenti di cattura sono stati eseguiti nel Comune di Nardò (LE) e le ipotesi di reato contestate vanno dall’associazione per delinquere, alla frode informatica, all’esercizio del gioco d’azzardo, di quello abusivo delle scommesse, al trasferimento fraudolento di valori per sottrarli ad eventuali misure di sequestro.

Durante le indagini i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Lecce hanno effettuato numerosi sequestri di apparecchiature elettroniche nei confronti dei vari prestanome dei destinatari dell’odierno provvedimento, oltre che presso centri abusi di raccolta scommesse in denaro.


Post popolari in questo blog

Truffa del "Finto Medico": con la scusa di una visita di controllo raggirano anziana

  Comando Provinciale di  Reggio Emilia   -   Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...

Furti di metalli nella valle Telesina

  Comando Provinciale di  Benevento   -   Telese Terme (BN) , 09/12/2025 16:12 A San Lorenzo Maggiore, un quarantunenne di Telese Terme, gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura materiale ferroso dal peso complessivo di circa 400 kg, appena asportati da un cantiere edile. L’autore, bloccato dai militari, veniva condotto in Caserma, dove, al termine di tutte le formalità di rito, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, come disposto dal Pubblico Ministero di turno. Ad Amorosi, sulla SS Fondovalle Isclero, un quarantanovenne proveniente dalla provincia di Benevento, e già gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura due matasse di cavi di r...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...