Proseguono i controlli della Polizia di Stato finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati inerenti gli stupefacenti, in particolare nelle zone già individuate e note quali piazze di spaccio quale, in particolare, il parco Miralfiore. Attività che di sovente viene condotta da stranieri, perlopiù del centro africa, che quotidianamente, già dalle prime ore della mattina, stazionano all’interno di tale luogo in attesa dei clienti.
Il 13 u.s., alle ore 8.00 circa, nel corso di uno di tali servizi personale della Squadra Mobile della Questura di Pesaro e Urbino, appostatosi nei pressi, osservava un incontro, avvenuto nello stradino adiacente la rete che delimita il parco da altro piccolo boschetto a lato di via Cimarosa, tra un giovane e uno straniero; incontro sicuramente finalizzato ad uno scambio droga denaro.
Atteso quanto sopra gli operanti intervenivano e qualificandosi cercavano di raggiungere lo straniero, il quale alla loro vista subito si dava alla fuga. L’inseguimento si protraeva anche dopo che lo stesso, lasciata l’area boschiva, cercava di dileguarsi in mezzo alle palazzine della citata via. Poco prima di essere raggiunto cercava di disfarsi, gettandolo in un giardino, di un involucro che una volta recuperato risultava contenere n. 11 dosi di eroina, pronte per essere cedute, ed un ulteriore sasso della medesima sostanza del peso di grammi 6 circa ancora da suddividere e frazionare. Bloccato e perquisito, il nigeriano veniva trovato in possesso anche della somma contante di 140 euro, sicuro provento dell’illecita attività condotta.
Al controllo di Polizia l’uomo 33enne, senza fissa dimora, veniva riconosciuto per essere lo stesso straniero che circa un anno prima, sempre all’interno del parco, era riuscito a disfarsi di un analogo involucro contenente 24 dosi di eroina e a divincolarsi dalla presa degli Agenti che lo stavano arrestando, procurando ad uno di loro delle lesioni giudicate guaribili in gg 15.
Per quanto sopra veniva tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trattenuto, su disposizione del P.M. di turno, presso le locali celle di sicurezza in attesa della direttissima. Nella mattinata del 14 gennaio il Giudice del Tribunale di Pesaro dopo aver convalidato l’arresto condannava il medesimo, col rito del patteggiamento, alla pena di anni 1 e mesi due di reclusione con pena sospesa. In considerazione che lo straniero è risultato irregolarmente presente sul territorio nazionale, vista la negativa conclusione dell’iter di richiedente asilo, sono state avviate, da parte del locale Ufficio Immigrazione, le procedure per l’accompagnamento alla frontiera o ad un CPR.