Rimini, 26 nov. (Adnkronos) - Nelle province di Milano, Monza-Brianza, Varese, Terni, Reggio Calabria, Matera e Bari, i carabinieri di Rimini, al termine di una complessa attività investigativa, coadiuvati nelle fasi esecutive dai comandi dell'Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a 7 provvedimenti cautelari interdittivi e coercitivi emessi dal Gip del Tribunale di Rimini nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di frode in competizioni sportive in concorso. In particolare è stato applicato il divieto di esercitare professioni o rivestire incarichi all'interno di società sportive per la durata di sei mesi a un istruttore di danza e due giudici federali della Fids (la Federazione italiana danza sportiva) e l'obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria per un direttore di gara Fids e tre istruttori di danza. Dall'indagine è emersa l'esistenza di un articolato sistema fraudolento, che aveva, come figura di riferimento, un istruttore di danza tesserato Fids, il quale, da un lato riceveva le segnalazioni in merito agli atleti da favorire, e dall'altro, dopo averle vagliate e valutate, le comunicava a giudici, direttori di gara, o ad altri soggetti che poi avrebbero contattato le giurie. Al termine dell'indagine è stato denunciato un altissimo dirigente centrale della Fids per il reato di omessa denuncia. Ulteriori particolari verranno illustrati in una conferenza stampa prevista per stamani al comando provinciale carabinieri di Rimini. (Adl/Adnkronos)
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...