Passa ai contenuti principali

Operazione Black mall

 Padova, 27 maggio 2021

Operazione Black mall - Crac da 36 milioni di euro di una società avvicendatasi nella gestione di un centro commerciale

Comando Provinciale Padova

I Finanzieri del Comando Provinciale di Padova, a conclusione di un’articolata indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Rovigo - riguardante le vicende societarie che hanno coinvolto i gestori di due centri commerciali, uno a Capena (RM), alle porte della capitale, l’altro a Borgo Veneto (PD), nel padovano - hanno dato esecuzione, in data 25 maggio, nelle province di Roma e Brescia, a un’ordinanza nei confronti di nove soggetti - indagati per i reati di bancarotta fraudolenta societaria, patrimoniale e documentale, per frode fiscale e per plurime condotte di autoriciclaggio - emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Pietro Mondaini, su richiesta del dott. Andrea Bigiarini, magistrato titolare delle indagini.

Nel dettaglio, è stato emesso un provvedimento restrittivo della libertà personale, che ha disposto la misura della custodia cautelare nei confronti di sette indagati, sei imprenditori e un direttore di banca, di cui quattro tradotti in carcere e tre sottoposti agli arresti domiciliari, e il divieto di esercizio dell’attività professionale e imprenditoriale nei riguardi dei restanti due, specificamente un ulteriore imprenditore e un architetto. Sono stati eseguiti, inoltre, i sequestri preventivi di disponibilità finanziarie, ammontanti a oltre 2 milioni di euro, presenti su 63 conti correnti, intestati a tre degli indagati, responsabili, tra l’altro, di reati tributari, e a 7 imprese compiacenti, beneficiarie delle distrazioni operate dalla società padovana fallita e oggetto della presente indagine. Le investigazioni, inizialmente svolte dai militari della Compagnia di Este sotto la direzione dell’Autorità giudiziaria capitolina per gli accadimenti riferiti al centro commerciale di Capena, sono state avviate, parallelamente, dalla Procura della Repubblica di Rovigo, allorquando si rilevava, mediante operazioni straordinarie di scissione e di cessione di rami d’azienda, nonché utilizzo di fatture false per asseriti lavori edili e artificiosi appostamenti contabili, il sistematico e rilevante depauperamento dei patrimoni aziendali delle imprese coinvolte, così cagionando una serie di fallimenti, l’ultimo dei quali nel padovano con un passivo di oltre 36 milioni di euro.

Pertanto, al fine di consentire la continuità aziendale, gli imprenditori coinvolti si sono avvalsi, da un lato, di perizie “gonfiate”, realizzate da un professionista compiacente per mascherare lo stato di insolvenza e di dissesto che si era generato, e, dall’altro, della collaborazione di un direttore di banca, che, sottraendosi agli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio, ha consentito ai sodali di distrarre rilevanti somme di denaro, veicolandole all’interno di società costituite ad hoc, utilizzate quali “casseforti” per il perseguimento di fini e interessi personali. Già nella fase “romana” delle indagini, i Finanzieri della Compagnia di Este avevano eseguito, nel corso del mese di giugno 2019, tre misure di custodia cautelare in carcere nei confronti degli amministratori di fatto e di diritto delle società coinvolte, sottoponendo a vincolo cautelare 6,8 milioni di euro circa, frutto di reati fallimentari e di autoriciclaggio.

Nella tranche di indagini coordinata dalla Procura rodigina, inoltre, all’indomani del sequestro di beni per oltre 1 milione di euro dello scorso mese di luglio - tra cui 5 autovetture di lusso, 3 fabbricati e le quote sociali di 2 società di capitali - pari all’imposta sul valore aggiunto evasa con l’utilizzo di fatture oggettivamente inesistenti, sono emersi precisi indizi di colpevolezza nei confronti degli amministratori, dei soggetti compiacenti e dei professionisti che li hanno assistiti. In particolare, è stato accertato che l’organizzazione, tutt’altro che fuori dai giochi, era in procinto di acquisire, con le consolidate modalità riscontrate durante le indagini, altri centri commerciali dislocati sull’intero territorio nazionale, facendo anche ricorso a contributi erogati per far fronte all’emergenza sanitaria in atto attraverso imprese riconducibili alla compagine criminale.

Oltre al pericolo di reiterazione dei reati, l’Autorità giudiziaria ha ravvisato anche la sussistenza del rischio d’inquinamento probatorio, essendosi gli indagati prodigati a distruggere varie fonti di prova e a falsificare, tra l’altro, i contratti di leasing di alcune autovetture sequestrate, stampandoli proprio in prossimità degli Uffici del Tribunale di Rovigo, organo deputato a pronunciarsi in ordine al mantenimento del vincolo reale. Impedire agli interessi criminali di far ingresso nell’economia legale e salvaguardare, nel contempo, le regole della concorrenza e del mercato sono i principali obiettivi dell’azione della Guardia di Finanza nella sua instancabile lotta al crimine economico-finanziario, anche di tipo organizzato, tanto più in questo periodo di particolare emergenza, ove gli effetti negativi prodotti dagli illeciti economici e dal riciclaggio compromettono le condizioni necessarie per sostenere il rilancio dell’economia.

Post popolari in questo blog

Droga e allacci abusivi alla rete elettrica: arresti e denunce della Polizia di Stato alla Vucciria a Palermo

  Droga e allacci abusivi alla rete elettrica: arresti e denunce della Polizia di Stato alla Vucciria Nei giorni scorsi, nell’ambito dei costanti servizi di repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere Vucciria,  la Polizia di Stato , segnatamente  personale della Sezione Criminalità Diffusa della locale Squadra Mobile  ha denunciato in stato di libertà L.B.G. classe 2000, sequestrando a suo carico circa 6 grammi di cocaina. Nell’ambito dell’attività di controllo, avvenuta in una strada che il giovane percorreva a bordo di uno scooter senza la patente di guida – circostanza per la quale è stato anche denunciato all’Autorita Giudiziaria, si sono registrati dei momenti di tensione con alcuni abitanti del rione, innescati dalla reazione del padre del ragazzo, L.B.M. classe 80, che aggrediva fisicamente gli operatori. In conseguenza di tale condotta, l’uomo è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e per furto aggravato di energia ...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Già agli arresti domiciliari per spaccio continua la sua attività

  Comando Provinciale di  Frosinone   -   Fiuggi (FR) , 12/08/2025 08:58 Già agli arresti domiciliari perché dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, continua la sua “attività”. Un ragazzo 20enne di origini romene ma residente a Fiuggi, che sta scontando una pena detentiva in regime degli arresti domiciliari, durante un controllo presso la sua abitazione, viene trovato in possesso di diversi grammi di “hashish”. Per evitare che il ragazzo si allontani dalla propria abitazione, è stato munito di braccialetto elettronico per il controllo a distanza. Ciò nonostante, i militari dell’Arma effettuano regolarmente i previsti controlli presso l’abitazione del 20enne. È proprio durante uno di questi controlli che i Carabinieri della Stazione di Fiuggi, sentendo un forte odore di cannabinoidi all’interno dell’abitazione, effettuano una perquisizione. Vengono rinvenuti oltre 12 grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish”, un bilancino di precisione intriso di sostan...