TORINO, 17 MAG - E' partita da un controllo dei carabinieri di Leini, in provincia di Torino, l'operazione 'All Black' coordinata dalla procura di Lecce che, in queste ore, ha portato all'arresto di tredici persone per "associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e riciclaggio" su tutto il territorio nazionale. L'indagine ha avuto inizio nel maggio 2018 dopo il sequestro da parte di carabinieri di Leini e del gruppo carabinieri forestale di Torino, a cui da ottobre 2018 si sono affiancati i carabinieri del Noe, di un autotreno che aveva fatto uno scarico illecito di rifiuti nella campagna di Lombardore. Grazie al sequestro veniva individuato un gruppo di faccendieri di Taranto e Lecce che avevano creato societa' fittizie e che con false autorizzazioni offrivano siti inesistenti per lo smaltimento di rifiuti per il tramite di una societa' di intermediazione piemontese, sempre del settore, che non era pero' iscritta all'Albo dei gestori di rifiuti. I militari dell'arma hanno ricostruito i contatti che questi intermediari intrattenevano con alcune aziende del trattamento rifiuti, operanti a Torino e nel bresciano, allo scopo di far confluire ingenti quantita' di rifiuto in localita' della Puglia. Operazione non riuscita in seguito alla scissione tra il gruppo pugliese e i broker piemontesi che ha spinto i primi a orientarsi su altre direttrici per il loro traffico. (ANSA).
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
