Passa ai contenuti principali

Operazione Ricatti e bugie - Fermati 11 soggetti per circonvenzione di incapace e tentata estorsione

 Padova, 18 maggio 2021

Operazione Ricatti e bugie - Fermati 11 soggetti per circonvenzione di incapace e tentata estorsione

Comando Provinciale Padova

Video

Alle prime luci dell’alba, più di 70 Finanzieri del Comando Provinciale di Padova, a conclusione di una delicata indagine delegata dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione, nelle province di Padova, Venezia e Vicenza, ad un’ordinanza nei confronti di undici persone di etnia sinti, che disponeva la custodia cautelare in carcere di sei soggetti, il divieto di dimora nei comuni della Regione Veneto di altri quattro e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di un ulteriore individuo, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Domenica Gambardella, su richiesta del dott. Giorgio Falcone, magistrato titolare delle indagini, in ordine ai reati di circonvenzione di incapace e tentata estorsione ai danni di un anziano sacerdote, fondatore e presidente di una nota associazione nazionale di volontariato con sede a Padova.

Contestualmente, sono state eseguite anche decine di perquisizioni nei confronti dei responsabili, allo stato indagati, a vario titolo, anche per i reati di atti persecutori e violazione di domicilio, oltre che per le fattispecie penali per le quali è stata adottata la misura restrittiva della libertà personale.

Le complesse e articolate attività investigative condotte dai militari della Compagnia di Cittadella hanno messo in luce una serie di reiterate e insistenti richieste di denaro da parte degli indagati, i quali sono riusciti ad ottenere elargizioni, nell’arco di due anni, per oltre 370 mila euro, in contanti o mediante la ricarica di carte prepagate.

In particolare, come emerso dalle intercettazioni telefoniche, gli stessi hanno sistematicamente manifestato al prete esigenze e stati di bisogno del tutto inesistenti, non mancando di promettere invano la restituzione delle somme ricevute.

Le continue e pressanti richieste di denaro, sia presso la sede dell’associazione in presenza del prelato sia mediante l’effettuazione di circa 14.000 telefonate nell’intervallo temporale compreso tra i mesi di luglio 2018 e luglio 2020, hanno trascinato la persona offesa in un perdurante stato di ansia.

Approfittando di ciò, i malfattori hanno adottato un copione ben rodato, costituito da menzogne, quali, a titolo esemplificativo, disgrazie familiari, incidenti, vicissitudini giudiziarie, volte a muovere a compassione l’interlocutore, animato esclusivamente dallo spirito caritatevole di aiutare il prossimo, facendogli credere che l’unica soluzione percorribile fosse rappresentata dall’elargizione di somme di denaro.

Successivamente alla presentazione della denuncia-querela da parte del sacerdote, allorquando lo stesso non disponeva più di poteri all’interno dell’ente caritatevole, gli indagati hanno iniziato a formulare vere e proprie minacce, ivi compresa la prospettazione di gesti di autolesionismo.

Tuttavia, il vantaggio patrimoniale derivante da tali tentativi estorsivi non si realizzava, essendo la persona offesa impossibilitata, da quel momento, a procurarsi quanto richiesto.

L’attività di servizio in rassegna testimonia la costante azione della Guardia di Finanza nel contrasto dei reati contro la persona e il patrimonio, a tutela delle fasce più deboli della popolazione, consentendo, nel caso di specie, all’associazione di volontariato, attiva da oltre trent’anni nell’assistenza e nel sostegno ai più poveri e bisognosi, di poter continuare a rendere il prezioso servizio per la collettività al riparo dalle azioni di individui spregiudicati.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.