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Latina: fermato lo spaccio nei "Palazzi bianchi"


 Un’organizzazione criminale a carattere familiare, che negli ultimi vent’anni aveva conquistato il monopolio dello spaccio di cocaina, crack e hashish nella periferia di Latina, è stata scoperta dagli investigatori della Squadra mobile grazie a un’indagine condotta tra gennaio e giugno dello scorso anno.


L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Roma, ha portato all’emissione di quindici misure cautelari nei confronti di altrettante persone accusate di appartenere al gruppo criminale. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio, nonché di aver messo a segno diverse rapine.


In particolare, i poliziotti della Mobile hanno eseguito undici custodie cautelari in carcere, due obblighi di dimora, un divieto di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, a Latina, Roma e Aprilia.


A dare impulso all’indagine sono state le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, riscontrate poi dalle attività degli investigatori con intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché video registrati da telecamere installate nei pressi delle piazze di spaccio, in particolare nella zona dei “Palazzi bianchi”.


Gli agenti hanno anche accertato che al vertice dell’organizzazione c’era una donna appartenente ad una famiglia rom stanziale nel territorio di Latina, di cui facevano parte quasi tutti i pusher del gruppo criminale. Proprio il vincolo di parentela è stato uno degli elementi che ha garantito nel tempo la stabilità dell’organizzazione.


Accertati anche numerosi episodi di minacce ad acquirenti morosi, nonché la disponibilità di armi da sparo, utilizzate altresì per commettere rapine.


Sequestrate molte dosi di droga ad un rilevante numero di clienti, i quali hanno fornito un’ampia descrizione di come fosse organizzato il mercato nella piazza di spaccio nell’arco delle 24 ore.

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