Passa ai contenuti principali

LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA SEQUESTRA BENI PER 1.200.000 EURO AD IMPRENDITORE CONTIGUO A “COSA NOSTRA” ENNESE

 


DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA


COMUNICATO STAMPA


LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA SEQUESTRA BENI PER 1.200.000 EURO AD IMPRENDITORE CONTIGUO A “COSA NOSTRA” ENNESE


La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni emesso dal Tribunale di Caltanissetta – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di un cittadino ennese con precedenti per estorsione aggravata dal metodo mafioso, truffa, associazione a delinquere e ritenuto contiguo a “cosa nostra”.

Il provvedimento ablatorio, adottato su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, trae origine da un’attività finalizzata alla individuazione e aggressione degli illeciti patrimoni riconducibili alle organizzazioni criminali o comunque a soggetti ad essa contigui, il cui tenore di vita risulti sproporzionato rispetto ai redditi e agli asset dichiarati.

L’odierno proposto è un imprenditore edile della provincia di Enna, gravato da diversi pregiudizi penali e di polizia, la cui carriera criminale è risultata in progressiva ascesa e vicina agli ambienti mafiosi non solo del territorio ennese ma anche delle altre provincie.

Lo stesso nel 2003 è stato condannato con sentenza divenuta irrevocabile alla reclusione di quasi 2 anni per il reato di estorsione in concorso commesso per l’appunto con l’aggravante del metodo mafioso ed il suo ruolo operativo si concretizzava nell’estorcere denaro o recuperare crediti per conto terzi, avvalendosi della asserita vicinanza a “cosa nostra”.

Nel 2016 viene nuovamente segnalato per reati estorsivi sempre con l’aggravante del metodo mafioso, rimarcando ancora di più la propria caratura di soggetto contiguo agli ambienti di cosa nostra ennese, dimostrando di fatto una profonda conoscenza delle gerarchie e del linguaggio mafioso, non solo nella provincia di Enna ma anche nel territorio siciliano, con specifico riferimento alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale del settore edile. 

Il profilo criminale si è inoltre arricchito di numerose frequentazioni con pregiudicati e/o con soggetti già condannati per “associazione mafiosa”.

Il destinatario del provvedimento di sequestro si è reso responsabile di numerose altre fattispecie penali, per le quali ancora oggi è imputato, per reati contro il patrimonio mediante frode e soprattutto associazione a delinquere finalizzata alla commissione di molteplici reati tributari. 

Gli elementi investigativi acquisiti, come confermato dal provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, inducono a tracciare un profilo personologico di un soggetto stabilmente inserito nel circuito della criminalità locale, con preferenza per i reati contro il patrimonio, specie estorsione e truffa, ed in materia tributaria, in costante contatto anche con esponenti di qualificato spessore mafioso, il tutto senza soluzione di continuità. 

Il sequestro ha interessato l’intero capitale sociale ed i rispettivi beni strumentali di nr. 1 società a responsabilità limitata operante nel settore edile e nr. 1 ditta individuale operante nel settore agricolo, nonché 3 fabbricati e 3 terreni, 3 autoveicoli e numerosi rapporti bancari intestati al proposto e/o al suo nucleo familiare, per un valore stimato in complessivi 1.200.000 euro circa.

L’odierno risultato si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.


Caltanissetta, 13 novembre 2024


Post popolari in questo blog

Truffa del "Finto Medico": con la scusa di una visita di controllo raggirano anziana

  Comando Provinciale di  Reggio Emilia   -   Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

MANDAMENTO MAFIOSO DI PARTINICO 85 INDAGATI

          OPERAZIONE GORDIO     OPERAZIONE PARSINIQUA   COMUNICATO STAMPA   MANDAMENTO MAFIOSO DI PARTINICO 85 INDAGATI     Nelle prime ore di oggi, nella provincia palermitana ed in più regioni del territorio nazionale, la Direzione Distrettuale Antimafia - Sezione territoriale “Palermo”- della locale Procura della Repubblica,   ha delegato il Comando Provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 85 indagati ( 63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria ) ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, assoc...