Aggressione alla Zanzara: lite tra giovani sfocia in un accoltellamento. La Polizia di Stato di Mantova ha individuato e denunciato l’aggressore.

Il fenomeno riscontrato recentemente nelle metropoli italiane, di giovani incapaci di risolvere le loro contese civilmente e senza violenza, raggiunge anche la nostra comunità.
Nella tarda serata del 13 agosto 2025, la Polizia di Stato, con personale della Squadra Volante, è intervenuta nel locale “La Zanzara”, per la segnalazione di un giovane di 19 anni, ferito da un coetaneo. Giunti sul posto, i poliziotti notavano che la vittima era stata ferita alla coscia e al polpaccio destro con un coltello, con lama a scatto e punta acuminata, al termine di una lite per futili motivi. Secondo le dichiarazioni di un testimone l’aggressore e la vittima si conoscevano ed erano stati coinvolti in una precedente lite alla discoteca “Mascara”.
Nei giorni successivi l’aggressore aveva pubblicato una foto sotto il balcone della vittima e aveva sparso la voce che lo stava cercando per regolare i conti.
Per questa ragione la vittima, dopo avere incontrato casualmente il contendente, si avvicinava al fine di chiarire. Da ciò scaturiva una colluttazione, al culmine della quale l’indagato, estratto il coltello colpiva ripetutamente la persona offesa per poi darsi alla fuga in compagnia di un amico.
La Squadra Volanti si metteva immediatamente sulle tracce del sospettato, visionando le telecamere di sorveglianza presenti nella zona, riuscendo in tal modo a individuare il percorso e il veicolo utilizzato per la fuga.
L’indomani la vittima presentava denuncia per il fatto aggiungendo ulteriori particolari grazie ai quali i poliziotti delle Volanti, insieme ai colleghi della Squadra Mobile, si recavano presso l’abitazione del sospettato ed effettuavano una perquisizione alla ricerca del coltello. L’indagato, tuttavia riferiva di averlo gettato nel lago.
Per queste ragioni, i poliziotti, dopo averlo condotto negli uffici della Questura procedevano a denunciarlo per lesioni aggravate dall’utilizzo di armi.
L’episodio si è risolto in tempi rapidissimi grazie alla prontezza dell’intervento e alla minuziosità dell’attività investigativa frutto della prossimità che da sempre contraddistingue l'attività della Polizia di Stato, mediante la quale è stato possibile ricostruire il fatto, ma anche approcciarsi empaticamente al giovane che assistito dai propri genitori ha dato un contribuito a individuare che fine avesse fatto l’arma del delitto.
Si specifica ulteriormente che l’indagato è da considerarsi innocente sino all’adozione di un provvedimento definitivo da parte dell’Autorità Giudiziaria.