Furto in un negozio di abbigliamento e tentato omicidio: la Polizia di Stato identifica e rintraccia tre uomini

Centrale il ruolo della Sala Operativa e l’attento scambio di informazioni avvenuto tra gli Uffici della Questura di Mantova e le altre Forze di Polizia.
La Polizia di Stato, in particolare la Squadra Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, interveniva per due segnalazioni avvenute a pochi giorni di distanza: tutto non sarebbe stato possibile se non grazie alla collaborazione e all’accurato scambio di informazioni avvenuto tra Uffici della Questura di Mantova e al supporto tecnico della Centrale Operativa.
Il primo intervento risale al tardo pomeriggio di venerdì 7 agosto, dove il personale della Polizia di Stato, interveniva presso l’esercizio commercial “OVS” del centro commerciale “Quattro Venti”: lì una commessa segnalava tre ragazzi che avevano rubato diverso vestiario all’interno del suddetto locale. La donna, insospettiva, riferiva di aver seguito i loro movimenti: questi, infatti, pensando di non essere visti, occultavano scarpe, magliette ed altri oggetti all’interno di uno zaino, per poi frettolosamente uscire dal negozio e prendere un autobus di linea. La donna subito notiziava l’addetto alla sicurezza che, uscito sul piazzale del centro commerciale, osservava in terra, strappati, i cartellini della merce rubata.
Veniva chiesto allora l’intervento della Squadra Volante. All’arrivo del personale, la donna esponeva un accurato identikit dei ragazzi e subito i poliziotti si mettevano alla loro ricerca. Dopo pochi minuti, seguendo le indicazioni ricevute, riuscivano a rintracciare a bordo di un autobus, diretto verso Mantova, due dei tre ragazzi descritti dalla commessa.
Alla vista degli agenti, questi si mostravano agitati ed insofferenti ed il motivo era ben chiaro: all’esito dei controlli infatti, i poliziotti trovavano, in parte occultati nello zaino ed in parte indosso ad uno dei ragazzi, la merce asportata dal negozio di abbigliamento.
Venivano identificati presso gli Uffici della Questura di Mantova: entrambi di origine tunisina tra i 19 e i 31 anni. Per i fatti in questione venivano denunciati e deferiti all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato: solo il più giovane però, positivo ai controlli di polizia per vari reati contro la persona e contro il patrimonio, veniva tratto in arresto, poi convalidato; l’altro veniva denunciato a piede libero.
Si specifica ulteriormente che i predetti sono da considerarsi innocenti sino a provvedimento definitivo dell’Autorità Giudiziaria.
Nella mattina di domenica, nell’espletamento degli ordinari servizi di pattugliamento cittadino, la Squadra Volante della Questura di Mantova veniva contattata dalla Centrale Operativa per una segnalazione di una aggressione con un martello ai danni di una persona extracomunitaria. La vittima veniva trovata in stato di agitazione con ferite sanguinanti al volto e al collo, oltre a varie ecchimosi e segni di colluttazione: riferiva che il diverbio era avvenuto per futili motivi e che, ad un certo punto, l’uomo, estraeva un oggetto simile ad un martello e lo colpiva, per poi darsi alla fuga.
Dalla descrizione del soggetto, i poliziotti trovavano delle similitudini con un uomo già attenzionato dall’Arma dei Carabinieri per aver tenuto delle condotte simili e subito quindi iniziavano a perlustrare i luoghi limitrofi: le prime attività di ricerca, coordinate anche grazie alle informazioni rilasciate dalla Centrale Operativa, davano esito positivo solo nella mattinata nel 10 agosto.
Durante una vigilanza dinamica il personale della Squadra Volante rintracciava l’uomo autore della presunta aggressione in Piazza Lega Lombarda: all’esito di perquisizione personale l’uomo, di origine nigeriane, di anni 37, veniva trovato con indosso vari oggetti atti ad offendere tra i quali anche un martello, verosimilmente riconducibile a quello usato nella colluttazione.
L’uomo, pluripregiudicato tra cui spiccano i reati di traffico di sostanze stupefacenti, lesioni aggravate, minaccia e danneggiamento, veniva identificato presso gli Uffici della Questura di Mantova; in ragione della elevata pericolosità del soggetto e del quadro indiziario a suo carico, sussistente il pericolo di fuga, veniva disposto il fermo, in attesa di convalida.
Si precisa, tuttavia, che il soggetto in questione è da ritenersi non colpevole fino a provvedimento definitivo dell’Autorità Giudiziaria.