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Operazione Phoenix - eseguite 8 misure cautelari e sequestrate sostanze stupefacenti sigarette di contrabbando

 

Comando Provinciale Bari

Dalle prime luci dell’alba, al termine di una complessa attività investigativa nel settore del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e di tabacchi lavorati esteri coordinata dalla Procura della Repubblica - D.D.A. di Bari, 70 militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari hanno dato esecuzione in Puglia e Lombardia ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali a carico di 8 soggetti, emessa dal G.I.P. del locale Tribunale.

In particolare, i destinatari della misura cautelare in carcere sono: 1) C.V.M. cl. ’61; 2) C.A. cl. ‘92; 3) M.M. cl. ’65; 4) L.G. cl. ’66.

Invece, i soggetti nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari sono: 1) C.G. cl. ‘97; 2) A.P. cl. ‘89; 3) B.O. cl. ’88; 4) L.C. cl. ‘86. In tale contesto sono 23 le persone complessivamente indagate, a vario titolo, per i reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope, contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri, nonchè detenzione e porto illecito di arma da fuoco.

L’esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l’epilogo di un’articolata attività di indagine (convenzionalmente denominata “PHOENIX”) - svolta attraverso l’incrocio dei dati risultanti dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, dai tabulati telefonici, dalle registrazioni video, dalle georeferenziazioni satellitari GPS, nonché dall’attività di osservazione, controllo e pedinamento - che ha consentito di disvelare l’esistenza di un gruppo criminale, attivo principalmente a Polignano a Mare (BA), dedito alla commissione di plurimi atti criminosi in materia di stupefacenti (marijuana, hashish, eroina) e di contrabbando di tabacchi lavorati esteri provenienti dall’Est Europa.

Numerosi sono stati i riscontri operativi eseguiti, durante le investigazioni, dal G.I.C.O. Bari che hanno permesso di sottoporre a sequestro oltre 1 tonnellata di sostanza stupefacente (hashish, marijuana, eroina), 2,2 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando, euro 30.000 in contanti, 2 autoarticolati e n.3 autoveicoli, con la conseguente denuncia alla competente A.G. di 11 soggetti, di cui 6 tratti in arresto in flagranza di reato.

La compravendita di sostanze stupefacenti e delle sigarette di contrabbando era gestita principalmente da un soggetto (C.V.M.) residente a Polignano a Mare (BA), gravato da numerosi precedenti anche specifici, il cui monitoraggio investigativo ha consentito di individuare i principali canali, anche internazionali, di approvvigionamento del gruppo criminale.

Diverse le tipologie di sostanze stupefacenti “trattate” dal gruppo criminale: dalla marijuana denominata “Amnesia” (miscelata con metadone e/o eroina e così denominata perché responsabile di momentanee perdite di memoria), all’hashish (nella forma di panetti ed ovuli) denominato “Mercedes” o “Toyota”. Invece, le sigarette commercializzate illecitamente dal gruppo criminale rientravano nella categoria delle c.d. “cheap white”, ovvero si trattava di tabacchi originali recanti marchi registrati nei rispettivi Paesi di produzione (Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina e Ucraina), che non possono, tuttavia, essere venduti in Italia o all’interno dell’Unione Europea, in quanto non conformi ai parametri minimi di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria.

Ingegnosi sono stati gli espedienti cui hanno fatto ricorso gli indagati per occultare la presenza delle sostanze stupefacenti e delle sigarette di contrabbando: a titolo esemplificativo, per occultare lo stupefacente proveniente dalla Spagna è stato impiegato un carico di copertura di “composta di frutta”, mentre le sigarette di contrabbando sono state trasportate dall’Est Europa celate da un consistente quantitativo di pellet per caldaie.

Le investigazioni hanno, in più, fatto emergere come gli indagati prediligessero intrattenere contatti tra di loro, nonché con terzi fornitori o clienti, soprattutto attraverso incontri diretti e solo in pochi casi mediante l’uso di utenze telefoniche “dedicate” e di applicazioni di messaggistica istantanea.

Infine, si segnala che si è proceduto a devolvere il pellet - impiegato quale carico di copertura per il trasporto dello stupefacente - per finalità benefiche a una confraternita religiosa, mentre 3 automezzi sequestrati sono stati assegnati alla locale Croce Rossa Italiana.


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