Passa ai contenuti principali

Operazione “Bologna luxury”

 Roma, 21 dicembre 2020

Operazione “Bologna luxury”

Nucleo Speciale Beni e Servizi

SINERGIA. È questo il termine che riassume l’essenza dell’operazione Bologna Luxury appena conclusa dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, che ha puntualmente seguito le direttive del PM inquirente, dott.ssa Antonella Scandellari della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, con l’individuazione di un profilo social attraverso cui venivano proposti per la vendita capi e accessori d’abbigliamento di alta moda … ma contraffatti.

Dalla nascita del S.I.A.C., il Sistema Informativo AntiContraffazione gestito dal Corpo, sono state intessute e rafforzate strette forme di collaborazione con i titolari dei diritti di proprietà industriale e le associazioni di categoria che li rappresentano, mirate a stanare i “furbetti” del web e a reprimere le attività illecite poste in essere facendosi scudo delle garanzie di anonimato che internet talvolta permette.

"Follie di lusso" era il nome dell’account aperto, prima su Facebook, poi su Instagram da una giovane “imprenditrice” bolognese.

Le è bastato poco: qualche conoscenza informatica, un pc e uno smartphone sono stati gli strumenti utilizzati per svolgere indisturbata, fino all’arrivo delle fiamme gialle, la sua attività economica, nella più completa indifferenza degli interessi dei legittimi titolari dei marchi violati e in totale spregio delle norme fiscali e amministrative nazionali che disciplinano le imprese commerciali.

S.R., sfruttando le regole dell’e-commerce, era convinta che fosse sufficiente allestire, comodamente da casa sua, una “vetrina virtuale” su un profilo social creato ad hoc e con un nome accattivante, postare quotidianamente centinaia di inserzioni promozionali, tratte qua e là sul web e individuare un fornitore “affidabile” in Cina per conseguire lauti compensi.

Ha iniziato, quasi per gioco, ma poi, visto che la gente comprava, i guadagni c’erano e nessuno la “pizzicava”, ha cominciato a strutturare sempre di più la propria attività: nel momento in cui è stato chiesto il lockdown del suo profilo risultavano pubblicati oltre 2.600 post di vendita e avere circa 8.416 followers!

Il sistema messo in piedi, nella sua semplicità, era ben congegnato: gli acquirenti virtuali sceglievano l’oggetto del desiderio, iniziava, quindi, la contrattazione del prezzo su chat privata via whatsapp; a seguire, S.R., dopo aver percepito l’importo pattuito, attraverso bonifico o ricariche su carte postepay i cui estremi venivano dati sempre nel corso dello scambio di messaggi, procedeva a effettuare l’ordine dal suo referente in terra d’oriente.

La merce, pubblicizzata di alta qualità con la sigla AAA+, veniva spedita direttamente al compratore finale, senza possibilità alcuna di reso.

Ma il diavolo si sa, fa le pentole ma non i coperchi.

Un’azione sistematica di monitoraggio del web, anche facendo ricorso a complessi algoritmi di ricerca, ha permesso ai titolari dei marchi violati di segnalare le infrazioni direttamente al social network e alla Guardia di Finanza di ricostruire l’attività illecita.

Gli approfondimenti investigativi, da subito avviati, prima d’iniziativa e poi nell’ambito di attività delegata di PG coordinata dalle Procure di Roma e di Bologna, hanno portato alla esatta identificazione del titolare dell’account "Follie_di_Lusso", una 20enne residente a Bologna, a cui sono stati contestati i reati di commercio di merci contraffatte e ricettazione.

Le successive perquisizioni hanno, poi, portato all’acquisizione di importanti elementi probatori, grazie ai quali è stata compiutamente delineata l’impresa del falso posta in essere. S.R., in poco più di due anni, aveva realizzato un “volume d’affari” di circa mezzo milione di euro, segnalato per il suo recupero a tassazione, e le sono state sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per circa € 90.000,00.

Il minuzioso esame delle conversazioni via whatsapp, attraverso l’analisi forense dei supporti informatici sottoposti a sequestro e i dati emergenti dalle carte prepagate e dai conti correnti, ha, altresì, consentito di individuare la rete degli acquirenti, la cui posizione sarà valutata secondo la normativa vigente.

Variegata la gamma degli acquirenti, dalla giovane ragazza che nel tentativo di “risparmiare e fare bella figura” aveva ben pensato di comprare una borsa contraffatta da regalare in occasione del compleanno della migliore amica, al professionista che aveva il desiderio di possedere un accessorio di lusso a buon mercato … tanto nessuno si sarebbe accorto che era falso.

Per fare un po' di statistiche sugli acquirenti e vederne il loro profilo, vi è da dire che il 60% ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, il 24% ha più di 50 anni e il 16% è sotto i 30 anni.

Variegato è il panorama geografico, essendo state coperte pressoché tutte le province italiane, questo a ulteriore conferma del fatto che i negozi virtuali non hanno limitazioni territoriali.

Al momento dell’arrivo della spedizione, ovviamente, le sorprese: merce di pessima qualità, borse e scarpe che puzzavano a causa di coloranti e collanti utilizzati, rifiniture molto approssimative, calzature che dopo il primo uso erano da buttare … facendo così svanire velocemente quel momento di “follia di lusso” e realizzando una perdita economica.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.