Hanno 17, 18 e 19 anni i tre baby criminali arrestati dalla Squadra mobile di Rimini, che ha eseguito i provvedimenti emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale ordinario e di quello per i minorenni della provincia romagnola.
I tre avevano fatto parte di una gang giovanile che, formatasi sui banchi di scuola, aveva come unico scopo quello di affermare la supremazia dei suoi membri rispetto ai propri coetanei. Per essere accettati nella banda bisognava superare una prova di coraggio come il furto di una bicicletta o schiaffeggiare dei passanti.
Oggi il gruppo non esiste più, ma quell’esperienza ha ispirato i tre giovani malviventi a mettersi in proprio, diventando un incubo per i loro coetanei a causa dei continui episodi di bullismo, prepotenze e reati più gravi.
Grazie all’analisi delle immagini ricavate da telecamere di videosorveglianza e all’individuazione fotografica effettuata dalle vittime, gli investigatori della Mobile riminese hanno identificato gli indagati, accusati di essere responsabili di due rapine; il minorenne è stato fermato il 2 ottobre, mentre gli altri due ieri mattina.
La prima rapina è stata messa a segno lo scorso 4 agosto nei pressi di un centro commerciale, dove i tre arrestati hanno avvicinato la vittima con il pretesto di offrirle dello stupefacente, ma, una volta appartati nel parcheggio, l’avevano aggredita puntandole un coltello alla gola e sottraendole 60 euro.
La seconda è stata commessa dal 19enne, leader del gruppo, insieme ad altri due minorenni; anche in questo caso la vittima è stata convinta ad appartarsi, per poi essere aggredita a colpi di schiaffi e di sigarette spente su una mano per “convincerla” a farsi consegnare ciò che aveva in tasca: 10 euro, un paio di cuffiette e un pacchetto di sigarette.