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Latina: estorsioni e spaccio di droga, cinque arresti

 Arrestate questa mattina a Latina cinque persone per violenza privata, rapina ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’operazione è stata condotta dalle Squadre mobili di Latina e Roma, dal Servizio centrale operativo, in collaborazione con i Reparti prevenzione crimine.

L’indagine è stata sviluppata dalla Squadra mobile di Latina a seguito di alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Gli indagati, tranne uno, sono tutti uniti da legami di parentela con la famiglia Di Silvio, gruppo di etnia Rom già protagonista di gravissimi episodi criminali quali gambizzazioni, tentati omicidi ed atti intimidatori di vario genere.

I poliziotti, durante l’inchiesta, hanno documentato come gli indagati imponessero il “pizzo” e la protezione sia ad attività commerciali che a privati, attraverso il metodo tipicamente mafioso caratterizzato da ritorsioni e dal riferimento esplicito al clan di appartenenza.

Il controllo del territorio gli permetteva, inoltre, l’assoggettamento delle vittime, tanto da poter agire in un contesto di omertà anche a fronte di pressanti richieste.

In un episodio uno degli arrestati, dopo aver appreso di una lite condominiale degenerata nell’aggressione di alcuni pregiudicati ai danni di una famiglia ospite in un quartiere popolare di Latina, ha offerto a quest’ultima la “protezione”, costringendola a pagare 400 euro in contanti.

A settembre 2019, in pieno centro storico della città pontina, gli indagati hanno simulato un incidente stradale, accusando falsamente un giovane di averli investiti con la propria auto. Minacciando la vittima con toni perentori ed intimidatori, gli hanno proposto di risolvere la questione pagando una certa somma. La consegna del denaro è avvenuta quella stessa notte nel quartiere Campo Boario, roccaforte delle famiglie Rom, da parte dei genitori del ragazzo.

Gli investigatori nel corso dell’indagine hanno ricostruito una serie di altri episodi criminosi messi in atto dai componenti dei Di Silvio, con la complicità dell’unico malvivente non legato a loro da parentela, finalizzati ad estendere l’attività estorsiva ai danni di vari locali, e quella di spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto nella zona cosiddetta dei pub di Latina.



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