Eseguito, dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Trapani, un decreto di sequestro e confisca dei beni nei confronti del figlio di un noto boss del capoluogo siciliano. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Trapani a seguito di proposta per l’applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali avanzata dal Questore e dal procuratore della Repubblica.
Già nel giugno 2018 era stato effettuato il sequestro preventivo a conclusione delle indagini condotte da entrambe le forze di polizia che avevano messo in luce l’esistenza di un’associazione a delinquere dedita alla commissione di truffe finalizzate a percepire contributi pubblici per oltre 29 milioni di euro. Denaro che poi veniva reimpiegato tramite operazioni di interposizione fittizia in società riconducibili all’uomo.
Proprio in tale contesto era maturato l’omicidio di Angelo e Luca Cottarelli e di Marzenna Topor, avvenuto a Brescia il 28.08.2006, per il quale il figlio del boss è stato condannato in via definitiva all’ergastolo.
La confisca ha riguardato ventisei beni immobili, due beni mobili registrati, nove società (con i relativi capitali sociali e i pertinenti beni aziendali), otto conti correnti e rapporti bancari per un valore di circa 15 milioni di euro.
In particolare, a seguito dell’analisi eseguita anche nel corso del periodo in cui tutti i beni erano stati oggetto di amministrazione controllata, è stato valutato che l’entità delle truffe era di un valore nettamente superiore a quello dei beni oggetto dell’originario sequestro, per cui con l’odierno provvedimento, oltre a confiscare i beni già citati, è stato disposto un ulteriore sequestro fino al raggiungimento della somma dell’illecito arricchimento.