
La Polizia di Stato di Mantova, negli scorsi mesi, ha avviato un’attività d’indagine al fine di rintracciare i responsabili di una serie di furti seriali in abitazione commessi in rapida successione nel mese di aprile nel centro cittadino.
In particolare, il 4 aprile scorso, la Squadra Mobile veniva a conoscenza di un tentativo di furto perpetrato in un’abitazione del centro cittadino e che, nella circostanza, veniva danneggiata la serratura dell’abitazione. Dalla visione delle telecamere di videosorveglianza, si riuscivano a intravedere le sagome sfocate di due donne e, dalle sommarie informazioni raccolte dai testimoni, si apprendeva che le stesse avevano fatto accesso nel condominio in questione con la scusa di stare cercando una famiglia di origini pakistane. Vistesi scoperte dai vicini, le stesse si dileguavano e facevano perdere le proprie tracce.
Nel corso dell’attività d’indagine la Squadra Mobile, il 6 aprile 2025, apprendeva di un ulteriore furto, questa volta consumato, presso un’altra abitazione del centro cittadino. Dalle testimonianze raccolte si apprendeva che venivano asportati diversi monili in oro veniva danneggiata la serratura. Anche in questo caso, dalla visione del sistema di videosorveglianza cittadino, si riusciva a scorgere la sagoma di due donne del tutto compatibili con quelle di qualche giorno prima, le quali facevano accesso nel condominio.
Ancora l’11.04.2025, un altro furto nel centro cittadino presentava lo stesso modus operandi: due donne facevano accesso ad un condominio riferendo di stare cercando una famiglia di origini pakistane.
Gli investigatori, presupponevano dunque che le donne non potessero allontanarsi in maniera inosservata senza avere il supporto di qualcuno, verosimilmente munito di autovettura vista la facilità con cui le stesse riuscivano a far perdere le proprie tracce. Orbene, all’esito di analisi ed elementi info-investigativi, gli operanti attenzionavano per qualche giorno un’autovettura, la quale transitava nelle zone colpite dai furti in orari e giorni compatibili con i fatti occorsi. La Polizia Giudiziaria quindi, ponendosi per diversi giorni sulle tracce della predetta, riusciva a identificare gli occupanti della stessa, i quali risultavano essere nomadi ed in particolare due donne – una 14enne nata in Croazia e una 19enne di origini torinesi – e un uomo nato nel bergamasco di anni 23. Le due donne risultavano del tutto compatibili con le descrizioni fornite dai testimoni e, soprattutto, con quanto ritratto dai sistemi di videosorveglianza.
Confrontando gli elementi investigativi raccolti, si riusciva così a risalire al modus operandi utilizzato dai tre. Le donne venivano accompagnate, a bordo dell’autovettura, presso i target designati dal 23 enne, il quale rimaneva in auto in attesa delle stesse al fine di far guadagnare la fuga nel minor tempo possibile. I tre venivano denunciati all’A.G. competente per i delitti di furto e tentato furto aggravati in concorso e danneggiamento.
Si specifica che il presente procedimento è, allo stato degli atti, nella fase delle indagini preliminari e che gli indagati sono da considerarsi innocenti sino a un provvedimento definitivo dell’Autorità Giudiziaria.