Passa ai contenuti principali

DIA PALERMO: CONFISCA AL GRUPPO DI MESSINA DENARO

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Centro Operativo di Palermo COMUNICATO STAMPA D.I.A.: ANCORA UNA CONFISCA DI BENI NEI CONFRONTI DELLA “FAMIGLIA” DEL CAPO MAFIA LATITANTE MATTEO MESSINA DENARO. La Direzione Investigativa Antimafia ha confiscato beni intestati alla sorella del capo mafia latitante Matteo MESSINA DENARO, Anna Patrizia cl 70 ed al marito di questa, Vincenzo PANICOLA, cl 70, entrambi detenuti per associazione mafiosa. Il provvedimento di confisca segue il decreto di sequestro, emesso a carico del PANICOLA nel gennaio 2013. La relativa proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti del suddetto indiziato mafioso era stata avanzata dal Procuratore della Repubblica di Palermo, avvalendosi delle indagini patrimoniali delegate alla Sezione Operativa D.I.A. di Trapani. A termine della relativa udienza camerale, il Tribunale di Trapani-Sezione M.P.- con l’odierno provvedimento ha disposto nei confronti del PANICOLA la misura della sorveglianza speciale di PS, con obbligo di dimora nel luogo di residenza, per la durata di anni tre, e la confisca del patrimonio dello stesso. Nel quadro delle attività istituzionali tese all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali, la D.I.A., con l’odierna confisca, prosegue l’ampia strategia di indebolimento della potenza economica, attraverso la rescissione dei suoi canali di finanziamento, e di isolamento del capo mafia latitante di Castelvetrano. Vincenzo PANICOLA, imprenditore di Castelvetrano (TP), prima della sua detenzione, ha operato nei settori della manutenzione di impianti di produzione, installazione, distribuzione e utilizzo dell’energia elettrica; delle costruzioni edili e stradali; dei lavori di pulizia in genere. Con la società VIEFFEGI SERVICE SrL, oggetto anch’essa dell’odierna confisca, il Panicola prestava la sua attività di pulizia all’interno del Centro Commerciale “Belicittà” di Castelvetrano (TP), appartenente al gruppo imprenditoriale della holding “Gruppo 6GDO SrL” del noto imprenditore di Castelvetrano (TP) Giuseppe GRIGOLI cl 1949, condannato in primo e secondo grado per concorso in associazione mafiosa, ritenuto prestanome del boss Matteo MESSINA DENARO. A GRIGOLI, nell’ambito dell’operazione “MIDA”, quest’Ufficio ha confiscato, su proposta del Direttore della D.I.A., un patrimonio per un valore di oltre 700 milioni di euro. Vincenzo PANICOLA, figlio del defunto patriarca mafioso Vito PANICOLA, quest’ultimo condannato con sentenza definitiva per omicidio e tentato omicidio, è detenuto perché ritenuto responsabile, unitamente ad altri, tra cui il cognato latitante Matteo MESSINA DENARO, Filippo GUTTADAURO, Leonardo BONAFEDE e Franco LUPPINO, di associazione per delinquere di tipo mafioso e segnatamente, quali componenti il mandamento mafioso di Castelvetrano:        per avere curato e gestito la latitanza dei membri del mandamento, in particolare di Matteo MESSINA DENARO, attraverso il continuo scambio di messaggi, prestandosi a recapitare e ricevere “pizzini” o analoghe “comunicazioni verbali”, svolgendo, in tal modo, funzioni logistiche per l’organizzazione, consentendo al latitante l’esercizio delle sue funzioni “apicali” nell’organizzazione mafiosa;        per avere posto in essere condotte dirette al controllo delle attività economiche, degli appalti e dei servizi pubblici, nonché al controllo del territorio di pertinenza della consorteria mafiosa, anche attraverso la programmazione di estorsioni, di incendi, di approvvigionamento di fondi e di reinvestimento di capitali. Anna Patrizia MESSINA DENARO, ritenuta in contatto con il fratello latitante, per conto del quale smistava i suoi ordini, è stata arrestata dalla D.I.A. nel dicembre 2013, nel corso della maxi operazione antimafia interforze denominata “Eden”, con l’accusa di estorsione aggravata dal favoreggiamento di cosa nostra. La stessa, anche per il tramite del marito, Vincenzo PANICOLA, da tempo detenuto, è accusata di avere fatto da raccordo con i mafiosi in carcere. L’odierna confisca ha compreso beni aziendali ed i capitali sociali delle ditte, operanti nel territorio di Castelvetrano, VIEFFEGI SERVICE SrL, VIEFFEGI IMPIANTI SrL, SO.RO.PA. Costruzioni Srl, nonché il compendio aziendale della ditta individuale MESSINA DENARO Anna Patrizia, esercente l’attività di colture olivicole; un’autovettura, rapporti bancari ed altro, per un valore di centinaia di migliaia di euro. Palermo, 25 settembre 2014.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.