DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
INFILTRAZIONI DELLA ‘NDRANGHETA IN EMILIA ROMAGNA: LA DIA SEQUESTRA PATRIMONIO DELLA COSCA GRANDE ARACRI DI CUTRO
Personale della D.I.A. di Firenze e di Bologna, coadiuvato dai Carabinieri di Reggio Emilia sta effettuando, nelle province di Reggio Emilia, Perugia e Crotone, sequestri di beni riconducibili ai fratelli SARCONE, tutti imprenditori edili di origine cutrese da anni stabilitisi in Emilia, ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta calabrese e precisamente alla cosca GRANDE ARACRI di Cutro (KR), particolarmente attiva nelle estorsioni ai danni di imprenditori operanti in vari settori dell’economia locale.
Il sequestro è stato disposto in via d’urgenza dal Presidente del Tribunale di Reggio Emilia, su richiesta del Direttore della D.I.A. Arturo De Felice, dopo che gli investigatori del Centro Operativo di Firenze avevano rilevato, da parte di familiari di uno dei citati fratelli, ripetuti tentativi di sottrarre al sequestro ingenti somme di denaro.
I beni posti in sequestro sono costituiti da circa 40 immobili (terreni e fabbricati) nonché numerosi autoveicoli, intestati a persone fisiche e giuridiche, quote societarie e compendi aziendali nonché consistenti disponibilità finanziarie. Il valore complessivo è stimabile in oltre 5 milioni di euro.
L’operazione si colloca nell’ambito di un procedimento di applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali avviato a seguito di richiesta formulata dal Direttore della D.I.A. all’esito di una accurata analisi delle infiltrazioni della criminalità organizzata di origine calabrese nei settori imprenditoriali dell’Emilia Romagna, effettuata dalla D.I.A. di Firenze. In tale contesto, è stata monitorata la posizione dei quattro fratelli, pregiudicati ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta, uno dei quali già condannato, con sentenza di primo grado emessa nel 2013, ad una pena di otto anni ed otto mesi per il delitto di associazione di tipo mafioso, essendo stato accertato il suo ruolo di vertice nella citata cosca GRANDE ARACRI. Agli stessi, a seguito di articolati accertamenti patrimoniali, sono risultati riconducibili beni con valore palesemente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e all’attività economica svolta.
24 settembre 2014
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...