RIFIUTI: discarica Raee, Dda Ancona indaga 20 persone
Operazione Ccf, misure cautelari tra Ancona, Arezzo e Rimini
(ANSA) - ANCONA, 15 APR - Circa 11 mila tonnellate di RIFIUTI
pericolosi vetrosi di apparecchiature elettriche e elettroniche
(Raee) stoccati illecitamente davanti a un capannone in una zona
con vincolo paesaggistico vicino a un torrente ad Agugliano
(Ancona), sequestro di conti correnti e postali per oltre 3
milioni di euro, quattro misure cautelari personali tra cui una
agli arresti domiciliari ad Arezzo e sequestro di 12 camion.
Sono numeri dell'operazione "Raehell" dei Carabinieri Forestali
di Ancona iniziata nel 2017 e culminata con l'esecuzione di
misure cautelari eseguite con la collaborazione dei militari di
Arezzo, Rimini e Lucca. La Procura distrettuale antimafia di
Ancona ha indagato 20 persone tra Ancona, Rimini - dove avevano
sede le due societa' coinvolte nel mancato smaltimento dei
RIFIUTI pericolosi per un guadagno illecito di oltre 2 milioni
di euro, e alcuni amministratori - Arezzo e Lucca; contestati, a
vario titolo, reati di associazione per delinquere, traffico
illecito di RIFIUTI e falso in atto pubblico.
CAD
15-APR-19 13:10 NNNN
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RIFIUTI: discarica Raee, Dda Ancona indaga 20 persone (2)
(ANSA) - ANCONA, 15 APR - Indagando sulla discarica davanti
al capannone ad Agugliano, in parte utilizzato per l'attivita'
dalle aziende incriminate e per il resto appannaggio di un'altra
impresa estranea all'indagine, i Forestali hanno ricostruito le
fasi del disegno criminoso che sarebbe iniziato nel 2010: le due
aziende avrebbero cominciato nel 2012 ad accumulare i RIFIUTI da
smaltire. E nel 2015 avevano dato vita a un progetto, con
sponsor un'associazione ambientalista ignara delle illegalita',
per ritirare e ricondizionare elettrodomestici usati.
Una prima societa' coinvolta nella vicenda, secondo l'accusa,
sarebbe stata fatta fallire per evitare di spendere circa 1,1
milioni di euro per smaltire i RIFIUTI; in parallelo, con il
pretesto di ricondizionare gli elettrodomestici usati, questi
sarebbero stati raccolti dalla societa' di Rimini e venduti a
quella di Ancona dove finivano macchinari da tutta Italia mentre
il denaro transitava nella direzione opposta senza che vi fosse
alcun recupero di attrezzature o smaltimento. Le prime verifiche
dell'Arpam nell'area di stoccaggio RIFIUTI hanno evidenziato
concentrazioni di metalli pesanti molto superiori al consentito.
I dettagli dell'operazione sono stati illustrati dal
Comandante del Gruppo Forestali Ancona, ten. col. Roberto Nardi,
e dal comandante regionale del Corpo, gen. Fabrizio Mari. Sei in
particolare gli indagati principali nell'inchiesta a cui viene
contestata l'accusa associativa. Quattro le misure cautelari
personali emesse dal gip di Ancona ed eseguite carico di
residenti in provincia di Arezzo: una agli arresti domiciliari,
due obblighi di dimora e un'interdizione a ricoprire incarichi
in societa'. I sequestri, 'incrociati' con le misure personali,
riguardano sei persone, tra cui due residenti nel Riminese e due
nell'Anconetano, e due societa' di Ancona e Rimini. I militari
hanno congelato conti correnti bancari e postali per un valore
di circa 3,2 milioni di euro. Sono in corso verifiche sulle
effettive disponibilita'. Sono stati inoltre sequestrati 12
camion, nei confronti di quattro soggetti e della societa' di
Rimini, con i quali sarebbero stati eseguiti 37 trasporti
illegali di vari RIFIUTI.
Un successivo filone d'indagine riguarda anche un presunto
traffico illecito di schede elettroniche ricavate da Raee, per
l'accusa ritirate con mezzi non autorizzati e documentazione
falsa e vendute ad aziende che procedevano ad estrarre metalli
preziosi. In questo contesto, secondo gli investigatori,
sarebbero stati anche falsificati bilanci aziendali e registri
RIFIUTI anche con l'utilizzo di false fatture.(ANSA).
CAD
15-APR-19 14:45 NNNN