Passa ai contenuti principali

OPERAZIONE "SOTTOTRACCIA"

 Il 16 maggio 2023, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva, emessa l’8 maggio dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di nove persone gravemente indiziate dei delitti di usura ed estorsione, aggravata e continuata.


Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale ed eseguite dalla Squadra Mobile e dalla Sezione di P.G. della Polizia di Stato della Procura, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle Difese, elementi che dimostrerebbero la loro partecipazione, talvolta a titolo individuale e talvolta in concorso, alla commissione dei reati costituenti i capi d’accusa.

Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di attività di indagine, scaturita dalle dichiarazioni di una parte offesa, costretta, per far fronte a debiti di gioco, a rivolgersi a soggetti che le avrebbero prestato danaro a strozzo, ovvero con un elevato tasso usurario , determinando il depauperamento del suo patrimonio economico e immobiliare e così inducendola a denunciare il tutto agli organi di polizia.


Le investigazioni, supportate da operazioni di intercettazione, hanno consentito di riscontrare la fondatezza delle rivelazioni della persona offesa nonché di portare alla luce un sommerso e parassitario sistema di prestiti illeciti che coinvolgeva soggetti ulteriori rispetto a quelli indicati dalla vittima e tradizionalmente dediti a questo genere di attività delittuosa.

In tal modo, nel prosieguo delle indagini, venivano raccolte le dichiarazioni delle altre persone offese, via via identificate, le quali, in alcuni casi, confermavano quanto emerso dalle indagini, fornendo indicazioni precise in ordine all’ammontare del prestito richiesto e accordato, delle rate, settimanalmente o mensilmente, versate e del termine entro il quale la restituzione sarebbe dovuta avvenire. Mediamente, i piccoli prestiti si aggiravano su importi variabili tra i 1.000 ed i 2.000 euro e i tassi usurari applicati potevano arrivare a sfiorare anche il 490% annuo.


Le dichiarazioni delle persone offese che si sono determinate a collaborare con gli inquirenti, denunciando le condotte criminose di cui erano vittime, hanno rappresentato una delle principali fonti di prova a supporto dell’intero impianto accusatorio posto a fondamento della misura cautelare.

In altri casi, nonostante l’evidenza della prova, subendo il timore di possibili ritorsioni o credendo che coloro che avevano erogato il credito fossero benefattori, hanno preferito tacere o dire il falso, limitandosi ad ammettere prestiti di denaro senza la corresponsione di alcun interesse. L’anzidetto atteggiamento ha confermato la natura del reato di usura quale “fenomeno sommerso” in cui le vittime, trovandosi in uno stato di dipendenza, non solo economica ma anche psicologica, manifestano reticenza nell’affermare la verità dei fatti.

A riscontro delle risultanze d’indagine, son state eseguite perquisizioni nei confronti di alcuni degli indagati che hanno permesso di rafforzare il compendio investigativo e così di porre sotto sequestro materiale probatorio costituito da denaro liquido, libri contabili e da vari titoli di credito idonei a delineare l’entità dell’attività di usura. Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero ha disposto per tutti , ad eccezione di un’indagata destinataria della misura degli arresti domiciliari , l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.



16/05/2023




Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.