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Chiuse ad Asti due “case chiuse” e arrestata la “maitresse”

 

 

Controllava le “sue ragazze” con telecamere gestite da remoto piazzate nei suoi due appartamenti di Asti, nei quali faceva prostituire giovani connazionali non in regola con i documenti di soggiorno.

La donna, di origine cinese, è stata arrestata in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Asti. L’accusa nei suoi confronti è di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Il provvedimento è stato adottato al termine dei controlli svolti dai poliziotti dell’Ufficio immigrazione e dell’indagine portata a termine dagli investigatori della Squadra mobile.

Dall’attività investigativa è emerso che la donna era responsabile di un giro di prostituzione di donne cinesi che ricevevano i clienti nei suoi appartamenti e destinavano a lei i proventi dell’attività illecita.

Per incrementare il numero di clienti la maitresse pubblicizzava l’attività delle sue ragazze con annunci su alcune riviste locali.

Dopo aver individuato le due case d’appuntamento, i poliziotti le hanno perquisite, sequestrando 50mila euro in contanti, due telecamere e i relativi dispositivi elettronici per la loro gestione da remoto, oltre agli stessi appartamenti.

Durante le perquisizioni sono state identificate tre donne e un uomo, tutti di origine cinese, non in regola con il permesso di soggiorno e per tale ragione denunciati all’autorità giudiziaria e destinatari di provvedimenti espulsivi con relativi ordini di lasciare il territorio nazionale.

12/09/2025

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