Nel periodo estivo, le attività delle Fiamme Gialle pratesi a tutela del distretto tessile industriale e della salute pubblica sono state ulteriormente intensificate, secondo specifiche linee di indirizzo operative promosse dal Comando Regionale Toscana e attuate dal Comando Provinciale di Prato.
Sulla scorta di tali iniziative, lo sviluppo dell’operazione convenzionalmente denominata “MERCATO SOMMERSO”, focalizzata sull’individuazione di forme di abusivismo commerciale anche in violazione delle norme correlate alla regolare commercializzazione di prodotti finiti ed accessori nell’ambito del distretto pratese, ha permesso di operare un tracciamento dei flussi di approvvigionamento e di commercializzazione di una vasta gamma di articoli irregolari, dall’abbigliamento agi accessori per la casa.
La costante attività di controllo economico del territorio protrattasi per tutto il periodo estivo, correlata ad immediati riscontri ed approfondimenti operati tramite i più moderni sistemi informativi in uso al Corpo, ha permesso ai finanzieri del Nucleo Mobile del Gruppo di Prato di individuare un flusso di distribuzione di prodotti irregolari di varia tipologia, totalmente sprovvisti delle necessarie avvertenze, istruzioni d’uso ed informazioni minime per il consumatore previsti dalle vigenti normative nazionali ed europee.
Ultimata la fase esplorativa e di mappatura degli operatori commerciali coinvolti, le Fiamme Gialle pratesi hanno dunque avviato la fase operativa, orientata all’individuazione e sequestro dei prodotti presso i luoghi di stoccaggio e di vendita.
A conferma della bontà dell’analisi svolta, il primo carotaggio operato presso un’impresa individuale del “Macrolotto” pratese gestita da soggetti di etnia sinica, ha permesso di confermare la presenza di circa 24.000 giocattoli sprovvisti del corredo informativo minimo obbligatoriamente previsto in etichetta e pertanto assolutamente inidonei a garantirne la sicurezza d’uso e la genuinità dei materiali con cui risultavano composti.
Pertanto, i predetti prodotti sono stati sottoposti a sequestro amministrativo, in attesa di procedere ad opportune analisi volte ad accertarne la conformità con gli standard europei. In caso di rifiuto allo svolgimento di tali test, con conseguente impossibilità di procedere all’integrazione delle carenze informative riportate in etichetta e nelle istruzioni d’uso, i prodotti saranno destinati a distruzione. Restano ferme, invece le sanzioni pecuniarie comminate al commerciante ammontanti nel minimo a € 3.000, che hanno fatto seguito alla segnalazione dello stesso presso la locale Camera di Commercio.
L’attività svolta rappresenta la prima di una serie di ulteriori interventi che continueranno ad essere promossi nella corrente annualità, focalizzati sulle violazioni in materia di sicurezza dei prodotti e conformità rispetto ai requisiti tecnici prestabiliti per ciascuna categoria merceologica. Tali obblighi, oltre a garantire la tutela della salute dei consumatori ai consumatori tramite un’informazione trasparente e chiara sulle caratteristiche dei prodotti posti in commercio, segnano il confine tra lo spazio della legalità e quello dell’economia sommersa, nel cui ambito violazioni apparentemente solo formali, celano dinamiche illecite ben più gravi, quali l’impiego di materiali nocivi, l’importazione illegale e più in generale la concorrenza sleale.