Comando Provinciale di Taranto - Sava (TA), 04/09/2025 14:41
Nell’ambito di un servizio di controllo del territorio predisposto dal Comando Compagnia Carabinieri di Manduria e finalizzato al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti, i militari della Stazione Carabinieri di Sava hanno arrestato, in flagranza di reato, un 26enne del posto, presunto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane è stato notato mentre circolava a bordo di un motociclo in una zona del centro abitato. Alla vista della pattuglia, il 26enne avrebbe assunto un atteggiamento nervoso ed elusivo, e avrebbe tentato di disfarsi di un borsello che portava con sé, lanciandolo a distanza. Il gesto non è passato inosservato ai militari, che lo hanno immediatamente bloccato e hanno recuperato il borsello, al cui interno sono state rinvenute diverse dosi di cocaina, già confezionate e pronte per la vendita al dettaglio, oltre alla somma contante di 980 euro in banconote di vario taglio, ritenuta compatibile con i proventi dell’attività di spaccio. In considerazione degli elementi emersi e del fondato sospetto che il soggetto potesse detenere ulteriore sostanza stupefacente, i militari dell’Arma hanno esteso le operazioni di controllo anche alla sua abitazione. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire ulteriori quantitativi di droga: circa 180 grammi di marijuana e 120 grammi di hashish, suddivisi in involucri separati e nascosti in vari punti dell’appartamento. Nel corso delle operazioni, sono stati inoltre sequestrati un bilancino elettronico di precisione e vario materiale per il confezionamento delle dosi, tra cui bustine in cellophane, nastri adesivi e forbici. Il complesso degli elementi raccolti nel corso dell’attività ha fornito un quadro indiziario ritenuto compatibile con una presunta attività di spaccio strutturata, organizzata e continuativa, che avrebbe operato il giovane sul territorio del comune jonico e quelli limitrofi. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente. Si precisa che il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e che la persona indagata deve ritenersi innocente fino a sentenza definitiva di condanna, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.