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Ricettazione: vendeva schede SIM di provenienza illecita, denunciato


 Comando Provinciale di Avellino - Avellino, 22/10/2025 11:45

Nelle prime ore di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino a carico di un quarantacinquenne originario e residente in provincia di Napoli, ritenuto responsabile del reato di ricettazione perché, al fine di trarne ingiusto profitto, vendeva online carte SIM telefoniche di vari gestori di provenienza illecita in quanto intestate a soggetti inesistenti. Le operazioni, svolte in provincia di Napoli nel domicilio dell’indagato e consistite anche in perquisizioni informatiche sui dispositivi in suo uso, si sono concluse con il sequestro di trenta carte SIM nuove intestate a persone inesistenti, sulle quali saranno svolti ulteriori accertamenti. L’attività investigativa, coordinata da questo Ufficio e svolta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, scaturisce dall’attività di web patrolling svolta dai militari dell’Arma Irpina specializzati nelle indagini telematiche, da cui è emersa la creazione di una vetrina online per Avellino di vendita di schede telefoniche intestate. Gli stessi numeri di contatto forniti ai visitatori della vetrina per l’acquisto del materiale sono risultati intestati, a loro volta, a soggetti inesistenti, elemento idoneo a sviare le normali attività investigative di identificazione degli autori del reato. Le indagini telematiche e quelle tecniche tradizionali hanno consentito di identificare e cristallizzare la titolarità del blog con cui era stata aperta la vetrina online, identificarne il creatore/utilizzatore, risalire alla sua identità e denunciarlo all’Autorità Giudiziaria. L’attività di web patrolling si unisce all’ampio spettro di indagini telematiche quotidianamente svolte dal personale specializzato dell’Arma dei Carabinieri e si sostanzia in un monitoraggio investigativo del web che consente di acquisire elementi utili a identificare e perseguire i responsabili di reati di grande allarme sociale, ottenendo risultati che con le normali attività investigative risulterebbero difficilmente raggiungibili. Le truffe online, i reati di violenza di genere e contro i minori, sono tutti fenomeni criminosi proliferati con la diffusione dei social e, quindi, attraverso la navigazione sul web. Il risultato odierno è da considerarsi doppiamente significativo: l’attività investigativa non soltanto interrompe un fenomeno criminoso commesso attraverso il web – la vendita delle SIM di illecita provenienza – ma contribuisce – seppure in minima parte – a debellare, per la provincia di Avellino, uno dei principali fenomeni “strumentali” delle attività criminose “classiche”. Sempre più spesso, infatti, nell’ambito della criminalità predatoria ma anche in ambienti di criminalità organizzata, il ricorso a carte SIM non intestate o intestate a persone inesistenti, rende difficoltoso – e spesso impossibile – identificare gli autori di reati come le truffe agli anziani, i furti in abitazione, le rapine, vanificando – o quanto meno depotenziando – le attività investigative di natura tecnica compiute dopo l’accadimento dei fatti. La posizione della persona indagata è tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria; la stessa non potrà essere considerata colpevole sino all’eventuale pronunzia di una sentenza di condanna.

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