Passa ai contenuti principali

Associazione per delinquere, corruzione, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso

Nella mattinata odierna il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di finanza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, sta dando esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino impositiva della misura cautelare personale nei confronti di tredici persone (quattro in carcere, sei agli arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso.
Le indagini hanno consentito di far emergere l’operatività su Roma (in particolare, presso la circoscrizione del V Municipio) di uno strutturato e collaudato sodalizio criminale, composto da soggetti di nazionalità bangladese, finalizzato a favorire - a scopo di profitto - la permanenza illegale sul territorio italiano per lo più di propri connazionali, violando i presupposti giuridici per il rilascio e/o il rinnovo dei permessi di soggiorno.
In estrema sintesi, il sistema illecito ricostruito dai finanzieri - anche attraverso attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti ed osservazione - ha permesso di individuare specifici ruoli e responsabilità, tra cui:
  • il contributo attivo di nove cittadini bangladesi (A.H. classe ’80 quale promotore del sodalizio, S.U. classe ’80, S.H., classe ’87, K.B. classe ’68, M.A.K.P. classe ’66, M.F., classe ’82, M.A.Y. classe ’73, R.K. classe ’88 e T.A. classe ’88) costituenti una vera e propria “agenzia di fatto”, con il compito di “reclutare” la clientela interessata a concludere pratiche amministrative presso l’anagrafe comunale con un tariffario variabile tra gli 80 e gli 800 euro complessivi, “gestire” i successivi appuntamenti presso il Municipio, ritirare i relativi certificati di residenza e occuparsi delle “questioni” relative agli immobili utilizzati; uno di tali soggetti, titolare di un’attività di assistenza fiscale, era deputato all’accensione/cessazione di partite IVA, nonché al rilascio di dichiarazioni fiscali fittizie;
  • la compiacenza di tre dipendenti dell’Anagrafe capitolina (A.A., classe ’66, A.L., classe ’55, S.T., classe ’60) che - dietro compensi variabili generalmente tra i 50 e i 100 euro per ogni pratica evasa - emettevano certificati di residenza falsi o rilasciavano (anche in bianco, da utilizzare a seconda delle necessità) prenotazioni per appuntamenti in assenza di ragioni di urgenza. Peraltro, A.A. ha proseguito nell’attività corruttiva, anche se trasferita ad altro incarico, mantenendo contatti con gli organizzatori al di fuori del Municipio (con reiterati incontri in locali pubblici, quali bar) utilizzando spesso nelle conversazioni tra loro la messaggistica Whatsapp;
  • il coinvolgimento di due italiani (M.P., classe ’28 e M.S., classe ’72), proprietari di immobili (nelle zone di via di Tor de Schiavi e nel quartiere Casal Monastero), disponibili a redigere contratti d’affitto o di comodato d’uso con persone che poi effettivamente non vi dimorano, ovvero ad attestare simulatamente dichiarazioni di ospitalità. In un caso, l’appartamento di via Tor de’ Schiavi è stato locato a n. 17 cittadini extra-comunitari, con offerte di ospitalità dell’alloggio ad altri n. 32 cittadini stranieri. I proprietari degli immobili venivano spesso “istruiti” sulle dichiarazioni da rendere al vigile urbano in caso di controllo.
I pagamenti illeciti all’organizzazione per le “pratiche” evase avvenivano per lo più in denaro contante oppure attraverso ricariche su carte postpay.

Post popolari in questo blog

Truffa del "Finto Medico": con la scusa di una visita di controllo raggirano anziana

  Comando Provinciale di  Reggio Emilia   -   Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...

Furti di metalli nella valle Telesina

  Comando Provinciale di  Benevento   -   Telese Terme (BN) , 09/12/2025 16:12 A San Lorenzo Maggiore, un quarantunenne di Telese Terme, gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura materiale ferroso dal peso complessivo di circa 400 kg, appena asportati da un cantiere edile. L’autore, bloccato dai militari, veniva condotto in Caserma, dove, al termine di tutte le formalità di rito, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, come disposto dal Pubblico Ministero di turno. Ad Amorosi, sulla SS Fondovalle Isclero, un quarantanovenne proveniente dalla provincia di Benevento, e già gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura due matasse di cavi di r...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...