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COMUNICATO POLIZIA SU operazione “Libro Nero”

Nell’operazione “Libro Nero” di questa mattina a Reggio Calabria la Polizia ha dato esecuzione all’arresto di 17 persone, 12 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, appartenenti alla cosca Libri.
Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l´aggravate dell´agevolazione mafiosa, tentata corruzione per atto contrario ai doveri d´ufficio.
Gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo di Roma, coadiuvati dagli operatori del Reparto prevenzione crimine, hanno eseguito anche numerose perquisizioni e sequestri di imprese e società del settore edilizio, immobiliare e della ristorazione, il cui valore complessivo è di diversi milioni di euro.
L’indagine ha consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche operative della cosca Libri, una delle più potenti articolazioni della ‘ndrangheta unitaria, che controllava nella città di Reggio Calabria i quartieri Cannavò, Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio e le frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana.  
In particolare è stato svelato come affermati imprenditori e politici locali e regionali fossero totalmente sottomessi alle volontà della cosca con cui facevano affari: godendo degli occulti finanziamenti e delle protezioni derivanti dalla stessa, hanno assunto posizioni di assoluto rilievo nei loro ambiti operativi, beneficiando da un lato della protezione della ‘ndrangheta, al fine di avviare e far crescere in modo esponenziale le proprie attività imprenditoriali, e finanziandola dall’altro.
Nella prospettiva di un maggiore ed efficace sviluppo dei propri interessi criminali, la cosca Libri, oltre ad essere perfettamente in grado di interferire nelle dinamiche economico-imprenditoriali locali, è stata allo stesso tempo capace di infiltrarsi in quelle politico-elettorali del territorio cittadino, gestendo un consistente bacino di voti, convogliandoli a favore di personaggi compiacenti, senza esclusione di schieramenti politici, nell’ambito di un rapporto basato sul do ut des, destinato a favorire non solo la singola associazione mafiosa, ma il sistema ‘ndranghetistico nel suo complesso.
L’attività d’indagine ha fornito importanti elementi sulla centralità del ruolo esercitato dalla cosca in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale del novembre 2014. In quella tornata elettorale, parte del proprio cospicuo bacino di preferenze elettorali venne convogliato verso un politico di Reggio Calabria poi eletto al Consiglio della Regione, in cambio di favori.
Tra gli elementi di vertice della cosca Libri sono stati arrestati due noti imprenditori del settore edilizio, immobiliare e della ristorazione, un politico regionale, un avvocato penalista e un medico dentista.
A finire agli arresti domiciliari invece sono stati anche un consigliere regionale, un politico locale e un appartenente alle forze dell’ordine, con l’accusa di concorso in tentata corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il patto corruttivo prevedeva che il politico regionale avrebbe dovuto ricevere, in cambio di favori, informazioni riservate su processi in corso, dall’appartenente alle forze dell’ordine, attraverso la mediazione del politico locale.

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