(ANSA) - REGGIO EMILIA, 16 LUG - I Carabinieri di Correggio assieme ai colleghi della Forestale di Reggio Emilia hanno sgominato un traffico illecito di cuccioli di chihuahua che venivano importati illegalmente dai Paesi dell'Est Europa. Sono ben 66 gli animali sequestrati. L'indagine avviata dalla procura reggiana - che ha visto chiudersi la fase preliminare - ha portato alla denuncia di due donne che dovranno rispondere di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, esercizio abusivo di una professione e frode nell'esercizio del commercio. Numerose le perquisizioni eseguite nella sede legale dell'allevamento a Correggio, ma anche in altri luoghi che erano nella disponibilità delle indagate a Luzzara (nella Bassa reggiana), ma anche a Pavullo nel Frignano nel Modenese e a Ponte San Marco Calcinato, nel Bresciano. I militari hanno rinvenuto 150 pedigree falsificati, numerosi farmaci ospedalieri, documentazione di animali - tra cui passaporti per cani rilasciati da autorità straniere - non presenti in allevamento e altri detenuti illegalmente. Il sistema messo in piedi garantiva l'importazione dopo aver falsificato la documentazione e aver apposto i microchip illegali ai cagnolini che poi venivano stipati in piccole scatole di cartone lungo il viaggio. Le due donne indagate avrebbero curato di persona il prelievo dei cuccioli, spesso in un'area di servizio autostradale con due auto a noleggio a debita distanza fra loro in modo che entrambe potessero segnalare eventuali controlli delle forze dell'ordine.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...