Passa ai contenuti principali

Usura: un arresto nel barese

Comando Provinciale di  - Monopoli (BA), 23/07/2019 09:47
I Carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno tratto in arresto, in esecuzione di una misura applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un  57enne, con l’accusa di usura ed estorsione ai danni di imprenditori del luogo.
Le indagini hanno consentito di documentare che l’indagato, già noto alle FF.PP. per via dei suoi numerosi trascorsi giudiziari, annoverando precedenti per vari reati, fra i quali traffico di stupefacenti e porto di armi, viveva abitualmente di “usura”, avendo una notevole disponibilità di denaro contante che “prestava” alle persone in difficoltà per poi chiedere, in cambio, interessi superiori al 300% annui, costringendo le vittime ad entrare in un vortice di ricatti e debiti dai quali non riuscivano più ad uscirne.
La sua semplice presenza o il suo nome, erano sufficienti ad intimidire le vittime, per via della sua pregressa appartenenza ad una organizzazione di stampo mafioso operante in Monopoli ed ormai disciolta.
L’attività investigativa è stata avviata a seguito della denuncia di alcuni imprenditori, i quali, da anni, erano vittime di usura da parte dell’indagato, le cui richieste erano divenute ormai insostenibili. Quest’ultimi, le cui storie sono pressoché identiche, si erano rivolti all’usuraio a seguito della crisi delle loro attività. Di conseguenza, dopo aver ricevuto denaro contante, venivano costretti a versare interessi spropositati ed insostenibili, in pratica, pari a dieci volte la cifra ricevuta in prestito. Le stesse vittime riferivano che nel giro di pochi anni avevano versato al loro aguzzino denaro per centinaia di migliaia di euro.
Le richieste erano divenute talmente esose che gli stessi terminato la liquidità, e maturato ritardo nei pagamenti, erano oggetto di continue minacce da parte dello “strozzino”, che non esitava ad avvicinare anche mogli e figli, arrivando persino a pedinare le vittime appostandosi anche sotto casa al fine di incutere maggior timore, senza contare le continue chiamate o i messaggi inviati in qualsiasi ora del giorno e della notte: un metodo descritto dalle vittime come “asfissiante”. Talvolta le stesse ricevevano un appuntamento dall’arrestato il quale, dopo averle prelevate ed accompagnate in luoghi isolati, le minacciava con un coltello a serramanico e le picchiava brutalmente.
L’intervento dei militari ha di fatto liberato i due imprenditori dalla morsa di ricatti e minacce alla quale erano sottoposti da anni.
In casa dell’arrestato i militari hanno trovato circa 13.000,00 euro in contanti, un quaderno contabile, verosimilmente utilizzato per annotare i prestiti e le scadenze, ed un coltello.
Sono in corso ulteriori indagini al fine di accertare se il “giro” dell’usura riguardasse anche altre persone in stato di bisogno.

Post popolari in questo blog

Truffa del "Finto Medico": con la scusa di una visita di controllo raggirano anziana

  Comando Provinciale di  Reggio Emilia   -   Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...

Furti di metalli nella valle Telesina

  Comando Provinciale di  Benevento   -   Telese Terme (BN) , 09/12/2025 16:12 A San Lorenzo Maggiore, un quarantunenne di Telese Terme, gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura materiale ferroso dal peso complessivo di circa 400 kg, appena asportati da un cantiere edile. L’autore, bloccato dai militari, veniva condotto in Caserma, dove, al termine di tutte le formalità di rito, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, come disposto dal Pubblico Ministero di turno. Ad Amorosi, sulla SS Fondovalle Isclero, un quarantanovenne proveniente dalla provincia di Benevento, e già gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura due matasse di cavi di r...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...