(AGI) - Roma, 17 set. - A Impruneta e Castelfiorentino (Firenze) e' stata notificata a due operatori un'ordinanza di divieto temporaneo di esercitare l'attivita' imprenditoriale del commercio di prodotti alimentari per 6 mesi. Gli accertamenti - spiegano i Carabinieri - hanno permesso di far emergere "l'esistenza di un sodalizio criminale che gestiva il traffico di ingenti quantitativi di olio di semi di soia sofisticato mediante l'aggiunta di clorofilla e betacarotene, non dannoso per la salute umana, ma in modo da renderlo simile all'olio extravergine di oliva e commercializzarlo con tale qualita', generando un notevole profitto illecito". Nell'inchiesta sono coinvolti, a vario titolo, altri soggetti operanti nel settore - tra i quali 7 prestanome, utilizzati anche per sviare eventuali indagini - indagati in concorso nel reato per aver consentito l'utilizzo del marchio di societa' a loro intestate da parte dell'uomo arrestato a Cerignola, accusato di curare materialmente la sofisticazione e il confezionamento in lattine e bottiglie apponendo etichette delle menzionate societa' (inesistenti o, comunque, non piu' operative). Nel corso delle indagini, condotte nelle province di Barletta-Andria-Trani, Firenze, Foggia, Pescara, Pisa e Prato, e' stato documentato il flusso commerciale di circa 50 tonnellate di olio sofisticato e si e' proceduto al sequestro di oltre 16 tonnellate, impedendone l'illecita immissione sul mercato e individuando, nel contempo, i depositi dove veniva temporaneamente stoccato. Tra gli interventi piu' rilevanti eseguiti nel corso dell'inchiesta, l'intercettazione ed il sequestro di un autocarro che trasportava 5.500 litri di olio sofisticato, in transito nel capoluogo toscano, destinato a rifornire un ristorante.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...