(ANSA) - LUCCA, 10 SET - Una banda di rapinatori di banche dell'Alta Toscana e della Liguria, pendolari da Catania, è stata sgominata dai carabinieri del comando provinciale di Lucca con il supporto dei colleghi di Catania. Tre persone, rispettivamente di 57, 47 e 26 anni, sono state arrestate mentre altre due persone sono ancora ricercate. Per i cinque, già noti alle forze dell'ordine, l'accusa è di rapina aggravata, in relazione a due rapine messe a segno il 30 aprile scorso a Lunata di Capannori (Lucca), presso la Cassa di Risparmio di Volterra ed il 5 luglio scorso presso il Monte dei Paschi di Siena di Marina di Massa (Massa Carrara). In entrambi gli episodi i malviventi, per farsi consegnare il denaro, minacciarono e colpirono ripetutamente con calci e pugni gli impiegati, tanto che uno di questi riportò lesioni guaribili in otto giorni. Le indagini, fanno sapere i militati, hanno consentito di accertare che i cinque avevano messo a punto un articolato disegno criminoso che prevedeva la commissione di numerose rapine nelle province dell'alta Toscana ed in particolare in quelle di Lucca, Pisa e Massa, nonché in Liguria, in provincia di La Spezia, riuscendo a portarne a termine due. Gli arrestati, provenienti dalla Sicilia a bordo di automezzi non direttamente riconducibili a loro, utilizzavano come base d'appoggio un appartamento nel centro di Massa (Massa Carrara), che gli consentiva di muoversi agevolmente nell'area per effettuare i 'sopralluoghi' agli obiettivi individuati. "Un modus operandi particolarmente efferato - ha spiegato il procuratore di Lucca Pietro Suchan - e con violenze spesso gratuite, come nel caso della rapina di Lunata, contro cui la risposta dello Stato è stata immediata".(ANSA).
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...