Milano, 14 lug. (Adnkronos) - Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Milano, Forlì e Savona, i carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni supportati dai comandi territorialmente competenti hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare - 10 in carcere e cinque ai domiciliari - emesse dal gip su richiesta del sostituto procuratore Michele Trianni di Monza e al sequestro di conti bancari e beni per un valore complessivo di 315mila euro. I destinatari, nove cittadini stranieri (sette albanesi e due egiziani) e sei italiani, sono ritenuti tutti responsabili, a vario titolo, di furti in abitazioni, ricettazione e riciclaggio di monili preziosi e orologi. I provvedimenti restrittivi arrivano a conclusione di una più ampia attività investigativa avviata nel maggio del 2018 dai carabinieri di Paderno Dugnano insieme alla sezione operativa della compagnia di Sesto San Giovanni. Nel tempo l'indagine si è sviluppata in tre differenti filoni, uno complementare all'altro, consentendo di svelare rispettivamente nel Comune di Paderno Dugnano due importanti basi operative facenti capo a soggetti albanesi dediti al riciclaggio di gioielli, frutto di furti in abitazione; in altri Comuni del Milanese e della provincia di Monza e Brianza diversi gruppi di malviventi albanesi dediti ai furti in abitazione nel Nord Italia; a Milano e in provincia di Savona l'individuazione di tre esercizi commerciali (due 'compro oro' e un negozio di bigiotteria) e un wealth manager operante per una importante holding finanziaria, tutti deputati al riciclaggio dei monili, mediante una prima fusione e poi con l'invio ai banchi metallo per la trasformazione dell'oro fuso in lingotti da destinare al commercio finanziario.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...