Passa ai contenuti principali

Operazione Lampo al Comune di Alberona - Falso in atto pubblico e abuso d’ufficio

Comando Provinciale Foggia

I finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, all’esito di articolate e rapide attività di indagine coordinate e dirette in ogni loro fase dalla Procura della Repubblica di Foggia, nella mattinata odierna hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia, applicativa della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio, nei confronti di due funzionari del Comune di Alberona (FG), in posizioni di vertice della tecnostruttura dell’Ente locale, indagati per i reati di abuso d’ufficio e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale unitamente ad un terzo dipendente comunale non sottoposto a misura cautelare.
Il provvedimento è il suggello ad una efficace attività di polizia giudiziaria della Tenenza di Lucera, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, che in poche settimane ha consentito di far emergere nel Comune di Alberona una gestione “familiare” negli affidamenti dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione della città, a beneficio di due imprese locali, legate da vincoli di parentela a componenti dell’Amministrazione Comunale e del Consiglio comunale, alle quali sono stati liquidati affidamenti per oltre 128.000 euro, in carenza delle procedure prescritte dal Codice dei Contratti Pubblici e in assenza dei requisiti previsti per le imprese affidatarie dei servizi. In dettaglio, le indagini spedite, coordinate dalla Procura, si sono concentrate sull’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione.
Dagli approfondimenti fatti dai finanzieri sulla documentazione acquisita in Comune, e dopo aver raccolto informazioni testimoniali dai dipendenti della tecnostruttura dell’Ente, è emerso che le liquidazioni delle somme dovute per le prestazioni rese dall’impresa affidataria avvenivano, in spregio dei principi di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione, senza alcuna preventiva verifica della posizione contributiva dell’impresa affidataria – obbligatoria per legge e risultata non in regola – mediante la reiterata falsa attestazione in istruttoria dell’insussistenza di circostanze ostative all’emissione dei mandati di pagamento, per un ammontare complessivo di € 77.925 a partire dal 2015. Peraltro, si è accertato che l’impresa affidataria dei lavori, legata da vincoli di parentela al funzionario responsabile di Settore dell’Amministrazione comunale, che in base alla legge si sarebbe dovuto astenere dalla procedura di aggiudicazione dell’appalto per evidente conflitto di interesse, si è ritrovata ad operare in regime di prorogatio, ininterrottamente, per circa 30 anni, nonostante il formale “invito”, rivolto dalla Giunta Comunale e dal Consiglio Comunale all’Ufficio Tecnico di procedere ad una nuova gara per l’affidamento del servizio.
È stato inoltre accertato che, per l’affidamento dell’efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione del valore di € 50.000, nell’istruttoria curata dall’Ufficio Tecnico del Comune è stata falsamente attestata la regolarità della documentazione di gara presentata dall’impresa poi risultata affidataria. Un terzo approfondimento, sempre nell’ambito della manutenzione straordinaria dell’impianto di illuminazione della città, ha riguardato l’affidamento di alcuni lavori - ad un’impresa legata da vincoli di parentela con un membro del Consiglio comunale - in realtà già affidati alla ditta convenzionata per l’esecuzione della manutenzione della illuminazione pubblica. L’attività di indagine svolta in tempi estremamente rapidi testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza di Foggia nel prevenire e contrastare i reati contro la Pubblica Amministrazione a tutela delle regole di una sana competizione tra imprese oneste.

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

Rubano corrente per alimentare la serra di marijuana

  Comando Provinciale di Latina - Latina, 23/02/2024 11:00 I Carabinieri della locale Stazione di Borgo Sabotino hanno tratto in arresto due uomini di 35 anni in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i due venivano trovati in possesso di 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché n.76 piante di canapa indica in infiorescenza, coltivate in una serra realizzata all’interno dell’abitazione. Tutto veniva sottoposto a sequestro. Inoltre, durante le operazioni i Carabinieri accertavano che vi era un collegamento illecito alla rete elettrica mediante manomissione del contatore Enel sia nell’abitazione interessata dalla perquisizione che in altre due case nella disponibilità di uno dei due soggetti arrestati. Dopo le formalità di rito i due soggetti tratti in arresto venivano sottoposti agli arresti domiciliari.

Catania: sequestro di stalle e cavalli nel quartiere San Cristoforo

    Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari. Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea. Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp. Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinven