Passa ai contenuti principali

Monopolio economico della 'Ndrangheta: 17 arresti in Calabria

 Grazie alla forza dell’intimidazione, tipica delle associazioni mafiose, il gruppo criminale capeggiato dalla cosca di ‘Ndrangheta dei Forastefano, aveva illecitamente conquistato il monopolio delle attività economiche nella zona di Sibari, una frazione del comune di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza.

L’indagine denominata “Kossa” (antico nome di Cassano), svolta dalla Squadra mobile di Cosenza e dagli agenti del Servizio centrale operativo, ha portato all’arresto di 17 persone, accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, violenza privata, trasferimento fraudolento di valori, e truffa, aggravati dal metodo e dall'agevolazione mafiosa.

Con la stessa ordinanza è stato anche disposto il sequestro preventivo di terreni, fabbricati, quote societarie, imprese individuali e autovetture, riconducibili ad appartenenti alla famiglia Forastefano o a loro prestanome, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.

Gli investigatori hanno messo in luce l’attività del gruppo criminale, diretta ad insinuarsi nel tessuto economico della zona, soprattutto nel settore agroalimentare e in quello dei trasporti, avvalendosi dei tipici metodi mafiosi.

Gli operatori commerciali che non si assoggettavano ai voleri del cartello economico costituito dalla cosca, subivano continue estorsioni, vessazioni, intimidazioni, richieste di denaro per servizi di guardiania e maggiorazioni di corrispettivi contrattuali, fino a che capitolavano chiedendo “protezione” all’associazione mafiosa, che subentrava direttamente nella gestione delle aziende tramite le proprie imprese di riferimento.

Anche il monopolio nel settore degli autotrasporti era stato ottenuto utilizzando intimidazioni e violenze per assicurarsi le commesse della concorrenza.

I rapporti con i lavoratori erano gestiti nello stesso modo, e le trattative sindacali venivano risolte con intimidazioni dirette a ridurre al silenzio i sindacalisti che provavano a rivendicare gli interessi dei dipendenti.

Il controllo sulle aziende consentiva, inoltre, al gruppo criminale di realizzare sistematicamente delle truffe ai danni dell’Inps, grazie alla presentazione di rapporti di lavoro fittizi, che in realtà costituivano una illecita fonte di finanziamento.

L’egemonia economica nella zona è stata raggiunta anche grazie ad un’abile strategia politica, mirata ad ottenere una tregua con gli storici rivali che nel recente passato avevano conteso al clan dei Forastefano il controllo criminale dello stesso territorio. Come contropartita la cosca ha iniziato a servirsi anche degli ex rivali per la commissione di truffe ed estorsioni.

L’indagine ha evidenziato la collaborazione di alcuni professionisti, in particolare un avvocato e un commercialista; i due esperti erano diventati dei preziosi consulenti che suggerivano sistemi e modalità fraudolente di elusione, funzionali al conseguimento degli scopi illeciti dell’associazione criminale. A causa delle loro consulenze i due professionisti sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa.

Gli arresti e i sequestri sono stati eseguiti dai poliziotti delle Squadre mobili di Cosenza, Catanzaro, Salerno e Forli-Cesena, del Servizio centrale operativo, dei Reparti prevenzione crimine, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.


Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

MAFIA, GLOBALIZZAZIONE, EUROPA: UNA SFIDA PER LA POLITICA di Giuseppe Lumia

  In Germania, i giovani si interrogano sulla presenza della mafia.  I giovani dell’SPD di Kassel e del PD della Sardegna hanno organizzato un seminario online, al quale mi hanno invitato per presentare una relazione sulla lotta alle mafie nel contesto globale ed europeo.  Quello che segue è dunque il mio contributo, che ha dato vita a un intenso confronto e ha gettato le basi per un percorso progettuale comune. MAFIA, GLOBALIZZAZIONE, EUROPA: UNA SFIDA PER LA POLITICA di Giuseppe Lumia Sono molto contento di dialogare con una storica organizzazione come i Jusos. Ringrazio in particolare Elio Sanchez, promotore di questa iniziativa, Alberto Vettese, che ha tradotto in tedesco la relazione e le slide e che farà da interprete in questo incontro, e il PD di Berlino. Le nuove generazioni hanno sulle spalle compiti eccessivamente gravosi. Nel cammino della storia a volte ci si trova di fronte a responsabilità a cui non ci si può sottrarre. Voi siete la generazione che dovrà misurarsi con sf

TAGLIO DI CAPELLI DA COSA NOSTRA

Sequestrati beni per 5 milioni di euro a Palermo a Cosa Nostra. Avevano investito i soldi in parrucchieri e beauty farm. Segnalo. http://www.liberoquotidiano.it/news/977204/Mafia-sequestrati-beni-per-5-mln-sigilli-a-beaty-farm-e-centri-estetici-3.html