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Associazione per delinquere, caporalato, abusiva attività di servizi a pagamento e autoriciclaggio


militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione a un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, dottor Gianluca Mancuso, che ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per un soggetto, gli arresti domiciliari nei confronti di altri quattro indagati, un divieto di dimora nonché l’interdizione per un anno dall’esercizio della professione per un commercialista.

Sequestrata un’azienda e tre veicoli. I reati a vario titolo contestati sono di associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro nonché l’esercizio abusivo dell’attività finanziaria e l’autoriciclaggio. Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, nella persona del Sostituto Procuratore dottoressa Ester Nocera e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze, hanno consentito di rilevare che un soggetto di nazionalità marocchina, titolare di un money transfer cittadino, ora in carcere, aveva posto in essere illecite attività di prestazioni di servizi di pagamento.

Nel corso delle indagini, è altresì emersa un’organizzazione dedita all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro. In particolare, il soggetto di origini marocchine si sarebbe avvalso della collaborazione di due persone per gestire la manodopera irregolare, dalla fase del reclutamento sino al pagamento delle ore prestate. Soggetti stranieri non in regola con la normativa in materia di lavoro, alcuni dei quali clandestini, venivano reclutati nella provincia e accompagnati presso aziende che necessitavano di forza lavoro, ove venivano impiegati in alcuni casi in condizioni igieniche non salubri.

In un’azienda del senese, operante nel settore della produzione di articoli di cosmesi, ora sottoposta sotto sequestro, sono stati individuati una decina di lavoratori privi di contratto, tra cui due irregolari sul territorio. Il titolare e un dipendente dell’azienda sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e la società e i veicoli utilizzati per il trasporto dei lavoratori irregolari sono state sequestrate. Nelle indagini, risulta coinvolto anche un commercialista fiorentino, destinatario di una interdizione di un anno dall’esercizio della professione, che avrebbe fornito al principale indagato una consulenza volta a produrre atti non rispondenti al vero sulla posizione dei lavoratori irregolari individuati.

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