COMUNICATO STAMPA
Duro colpo inferto
a "cosa
nostra" gelese: sequestrati
beni e società, per un valore complessivo
di 68 milioni di euro, a tre imprenditori di Gela, noti nel settore del
commercio di autovetture e in quello immobiliare. |
Il
Tribunale di Caltanissetta, Sezione misure di prevenzione, su proposta avanzata
dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta ha emesso tre decreti di sequestro di beni ai
sensi della normativa antimafia, nei confronti di LUCA Salvatore (70enne), LUCA
Rocco (45enne) e LUCA Francesco
Antonio (65enne), imprenditori gelesi noti nel settore immobiliare e soprattutto
in quello della commercializzazione di autovetture, anche di lusso.
Le attività investigative che
hanno portato all'adozione dei provvedimenti di sequestro sono state svolte da
personale della D.I.A. e della Guardia di Finanza del Comando Provinciale
di Caltanissetta che in queste ore sta provvedendo a dare esecuzione ai
provvedimenti di sequestro di prevenzione.
Gli imprenditori colpiti
dall'odierna misura di prevenzione patrimoniale, attualmente indagati per concorso esterno in associazione mafiosa,
sono stati ritenuti soggetti di elevata e qualificata pericolosità sociale
in ragione della loro contiguità e complicità con organizzazioni criminali
riconducibili a cosa nostra. In
particolare le attività investigative hanno fatto emergere una sorta di opportunismo affaristico con esponenti
della famiglia mafiosa dei "RINZIVILLO".
Le indagini di natura economico
patrimoniale hanno fatto emergere il reinvestimento da parte degli indagati di
ingenti capitali di illecita provenienza in numerose società, formalmente
intestate ai familiari dei predetti, attive nel settore dell'edilizia e della
rivendita di autovetture.
Il provvedimento ablativo, valutato
in 68 milioni di euro circa,
trae origine dalle risultanze criminologiche compendiate nell'ambito di
complesse e articolate attività investigative che sono state nel tempo
coordinate dalla DDA della Procura della Repubblica di Caltanissetta e delegate
sia alla D.I.A. che alla Guardia di Finanza nissena.
Le odierne attività investigative
hanno comportato una meticolosa analisi dei rapporti economici tra i menzionati
imprenditori ed appartenenti alle famiglie mafiose di Gela protrattisi per
anni; invero già nel giugno del 2006, la DIA aveva effettuato un sequestro
preventivo della concessionaria LUCAUTO
S.r.l., nell'ambito dell'operazione "TERRA NUOVA 2", ed
aveva in quel contesto deferito all'A. G., per il reato di riciclaggio allora
contestato con l'aggravante dell'art. 7 della L. 203/91, LUCA Salvatore e suoi familiari. Detto procedimento fu
successivamente archiviato a seguito di una "pseudo collaborazione" del medesimo LUCA Salvatore che, nel frattempo, aveva riferito, ad altri uffici
investigativi, di episodi estorsivi asseritamente subiti nel tempo tentando in
tal modo di accreditarsi quale vittima della criminalità organizzata.
Successive acquisizioni probatorie costituite dalle dichiarazioni rese da
numerosi collaboratori di giustizia dell'area gelese, hanno consentito di far
luce sulla reale natura dei rapporti tra i componenti della famiglia Luca e le
organizzazioni mafiose operanti sul territorio.
Nel luglio del 2019, pertanto, il
G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Caltanissetta dava esecuzione
all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di
Caltanissetta nell'ambito dell'operazione "CAMALEONTE", nei
confronti di LUCA Francesco Antonio,
del fratello LUCA Salvatore, nonché
del figlio di quest'ultimo, LUCA Rocco,
tutti indagati per il delitto di cui agli artt. 110,416 bis c.p. e altro in
quanto "... pur non essendo
stabilmente inseriti nel sodalizio mafioso denominato "Cosa Nostra"
operante in Catania, Gela, Vittoria e territori limitrofi, concorrevano
nell'associazione mafiosa suddetta contribuendo sistematicamente e consapevolmente
alle attività ed al raggiungimento degli scopi di tale organizzazione mafiosa,
e segnatamente della famiglia mafiosa di Gela (Rinzivillo ed
Emmanuello)...".
La provenienza mafiosa del capitale
investito nella rivendita di automobili si affiancava a un vero e proprio
"mercato del credito irregolare", mediante il quale la famiglia LUCA
è riuscita ad accaparrarsi una vasta platea di clienti; il sistema, artatamente
costituito, prevedeva una dilazione, mediante assegni post-datati, per il pagamento
delle autovetture che, in caso di insolvenza, venivano recuperate e registrate
fittiziamente come noleggi; l'elevata capacità di intimidazione ha consentito
di ridurre al minimo il rischio di insolvenza, presentandosi agli occhi dei
malcapitati con le "diverse facce", ora di commerciante disponibile,
ora di operatore di recupero crediti inflessibile. Questo surrogato del
circuito finanziario legale produce effetti negativi che ricadono nel tessuto
dell'economia sana, incidendo sia sulla libertà d'impresa che sulle relazioni
di concorrenza e ha consentito al gruppo LUCA di affermarsi come una delle
concessionarie di autoveicoli di alta gamma di riferimento del sud Italia.
I profili criminologici degli
odierni proposti, complessivamente acquisiti nell'ambito delle passate
investigazioni, sono stati corroborati da accurati accertamenti economico-patrimoniali
delegati dalla Procura nissena alla DIA e ai militari delle Fiamme Gialle,
consentendo di ricostruire, riesaminare e riattualizzare
la storia imprenditoriale "affaristica"
di LUCA Salvatore, del figlio Rocco, nonché del fratello di
Salvatore, LUCA Francesco Antonio, con ciò portando all'emissione dei
provvedimenti di sequestro, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del
Tribunale di Caltanissetta, ritenendo in modo incontrovertibile la sfera imprenditoriale dei LUCA fortemente
permeabile alla criminalità organizzata.
Le attività economiche e i beni
oggetto del provvedimento de qua riconducibili ai suddetti LUCA sia
direttamente che per interposte persone, identificate in altri appartenenti
alla cerchia familiare, riguardano l'intero
compendio aziendale, nonché il 100%
delle quote del capitale sociale, delle seguenti società:
- "LUCAUTO S.r.l.", con sede in Gela (CL), in attività nel "commercio di autovetture";
- "CARLUCA S.r.l.", con sede in Gela (CL), in attività nel "commercio di autovetture";
- "TERRANOVA IMMOBILIARE S.r.l.'', con sede in Gela (CL), in
attività nella "locazione di
immobili";
- "IMMOBILLUCA S.r.l.'', con sede in Gela (CL), in attività
nella "compravendita di beni
immobili";
- "LUCA IMMOBILIARE S.r.l. in liquidazione", con sede in
Busto Arsizio (VA), in attività nella "compravendita di immobili";
- "LUCA COSTRUZIONI S.r.l.'', con sede in Gela (CL), in attività
nella "costruzioni di edifici";
- "MIRTO S.r.l.'', con sede in Gela (CL), in attività nella "costruzioni di edifici".
Inoltre, l'odierna misura di
prevenzione ha riguardato anche:
- l'intero compendio aziendale e n. 3 quote societarie (pari al 95% del
capitale sociale) della
"GINEVRA IMMOBILIARE
S.r.l.'', con sede in Gela (CL), in attività nella “locazione di
immobili";
- l'intero
compendio aziendale e n. 2 quote societarie (pari al 90% del capitale sociale) della
"LUCA IMMOBILIARE S.r.l.'',
con sede in Gela (CL), in attività nella "compravendita di
immobili";
- n. 1 quota societaria (pari al 10% del
capitale sociale) della "OIKOS
S.r.l.'', con sede in
Gela (CL), avente per oggetto l'attività di "alberghi
e ristoranti";
- n. 40 terreni siti in Gela (CL) - di
cui 25 facenti parte dei predetti compendi aziendali;
- n. 192 fabbricati siti in Gela (CL),
Marina di Ragusa (RG) e Vittoria (RG), di cui 142
facenti
parte dei predetti compendi aziendali;
- n. 47 rapporti bancari, finanziari e/o polizze
assicurative.
Caltanissetta,
16 febbraio 2021