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Confiscato ingente patrimonio a imprenditore condannato per riciclaggio

 I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano stanno dando esecuzione a un provvedimento di confisca emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano – Dott.ssa Alessandra Clemente – nei confronti di un imprenditore operante nel settore finanziario condannato per riciclaggio.

L’uomo, un quarantacinquenne milanese, era stato arrestato lo scorso mese di giugno, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Gold Fish”, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano - Sost. Proc. Dott.ssa Grazia COLACICCO - scaturita delle risultanze dell’indagine “Crazy Diamond”, conclusa nel 2019, che aveva consentito di accertare la commissione di una truffa, dell’ordine di diverse centinaia di milioni di euro, ai danni di decine di migliaia di risparmiatori, da parte di società che, attraverso il sistema bancario, promuovevano e vendevano diamanti a prezzi notevolmente superiori rispetto all’effettivo valore, paventando agli investitori rendimenti irrealistici ed applicando loro esorbitanti provvigioni.

La nuova costola d’indagine condotta del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano ha consentito di accertare che l’imprenditore aveva riciclato e reinvestito le somme distratte, in fondi gestiti da una società d’investimento lussemburghese, nonché finanziando numerose imprese al predetto riconducibili, tutte attive nel Centro-Nord Italia nei più diversificati settori economici: un ristorante a Forte dei Marmi, una cava di marmo, una sartoria e un concessionario di autovetture, tutti ubicati a Carrara, e due società operanti nel recupero crediti e nell’intermediazione immobiliare, con sede in Milano.

Gli ulteriori e circostanziati elementi acquisiti nel corso delle indagini hanno indotto l’arrestato a richiedere, per il tramite dei propri avvocati, il patteggiamento della pena e, con il consenso del Pubblico Ministero, il Tribunale si è poi espresso con sentenza divenuta irrevocabile, condannando l’imputato alla pena della reclusione di 4 anni 4 mesi, nonché alla confisca del profitto e del prodotto del reato di riciclaggio conseguiti dall’imprenditore. La misura ablativa, che porterà nelle casse dell’Erario beni per un valore complessivo di oltre 17 milioni di euro, riguarda, oltre che rilevanti disponibilità finanziarie, le quote societarie di aziende operanti in svariati settori economici, tre immobili di cui uno di particolare pregio sito nel pieno centro di Milano, orologi di notevole valore, autovetture di lusso e due imbarcazioni, tra cui uno yacht di circa 30 metri.


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