Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha eseguito, a Roma, due misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Forlì e due decreti di perquisizione, a carico di due cittadini italiani, presunti responsabili del reato di estorsione a danno di due vittime residenti a Santa Sofia. Nel mese di novembre 2024, una coppia di coniugi si presentavano negli uffici della Squadra Mobile della Questura di Forlì denunciando un’estorsione avvenuta nei loro confronti.
In particolare le parti offerse raccontavano che qualche anno prima instauravano un rapporto di conoscenza con un cittadino residente nella capitale in quanto frequentatore della località montana nel periodo estivo. Nel frangente il predetto presentava alla coppia un conoscente, sempre originario di Roma, che si dichiarava appartenere forze dell’ordine. L’uomo, con il passare del tempo, otteneva la fiducia dei due coniugi, nonostante avesse comportamenti un po' “strani”. Infatti in un frangente, incontrandosi casualmente all’interno di un bar, la parte offesa salutava l’uomo ma lo stesso non contraccambiava, adducendo come scusa che stava effettuando un servizio “sotto copertura” per catturare dei pericolosissimi criminali e non poteva farsi riconoscere. Qualche giorno dopo il presunto appartenente alle forze dell’ordine contattava le vittime raccontando che “da un’intercettazione telefonica” era emerso che loro erano dei corrieri di droga e avrebbe dovuto controllare il loro furgone. Nel corso del controllo “sarebbe spuntato” dello stupefacente. A questo punto l’uomo minacciava i coniugi di arrestarli, ma avrebbero potuto evitare le “manette” se avessero pagato la somma di 2.500 euro. I coniugi a questo punto, intimoriti, consegnavano la somma di denaro. Tuttavia, spaventati per quanto accaduto, si sono rivolti in Questura. Le successive indagini svolte da questa Squadra Mobile consentivano di accertare che il sedicente appartenente alle forze di polizia era in realtà un pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e gli stupefacenti residente a Roma, mentre il conoscente, che gli aveva presentato la coppia vittima dell’estorsione, era un pensionato incensurato, anch’egli residente nella capitale.
In considerazione della gravità del fatto e alla luce della personalità dei soggetti, il Giudice per le indagini preliminari disponeva per entrambi la misura cautelare dell’obbligo di dimora e di presentazione alla P.G. Nel corso delle perquisizioni è stata rinvenuta una replica in metallo di una Pistola Beretta 92, un paio di manette e un falso tesserino con placca di riconoscimento. Inoltre sono state ritirate altre armi.
