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Riciclaggio di autovetture: 8 arresti tra Puglia e Campania

Un’organizzazione criminale con conoscenze tecniche e professionali evolute, capaci di manomettere i dati delle vetture per poi procedere a nuove immatricolazioni, è stata scoperta dalla Polizia stradale di Taranto in collaborazione con il Compartimento Polizia stradale per la Puglia. Otto persone sono state arrestate e altre 53 denunciate con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e alla ricettazione di autovetture, falsità in atto pubblico, falsa attestazione.
Gli arresti sono avvenuti nelle province di Taranto, Lecce, Bari e Napoli.
Gli indagati utilizzavano il metodo della “falsa nazionalizzazione”, ovvero dati apparentemente originali di vetture circolanti in Francia per fare nuove immatricolazioni in Italia, con l’utilizzo di documenti di circolazione estera contraffatti, riuscendo a far ottenere in breve tempo immatricolazioni e nazionalizzazioni corredati di documentazione falsa o inesatta.
Venivano ribattuti i numeri di telaio con l’aiuto di agenzie di pratiche automobilistiche del tarantino, ma anche del napoletano e del palermitano. Le auto poi venivano intestate a italiani compiacenti per poter nazionalizzare i mezzi. Una volta “pulite”, le macchine venivano rivendute a persone ignare spesso tramite trattative private.
Le indagini sono iniziate nel maggio 2018 a seguito del monitoraggio sulle pratiche di nazionalizzazione trattate dal Dipartimento trasporti terrestri. Da qui i poliziotti hanno scoperto un’organizzazione criminale ramificata in Puglia, Campania e Sicilia.
Sono state poste a sequestro 16 autovetture e sequestrati fascicoli di nazionalizzazione delle auto presso le Motorizzazioni civili di Lecce, Napoli, Palermo.
L’ammontare del profitto illecito ottenuto dal gruppo criminale ammonta in circa un milione di euro.

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