LA POLIZIA DI STATO ARRESTA 19ENNE TUNISINO RICERCATO,RAPINATORE SERIALE,IRREGOLARE SUL TERRITORIO NAZIONALE,CONDANNATO A 2 ANNI E 7 MESI DI CARCERE PER UNA RAPINA AI DANNI DI UN MINORENNE E PER RICETTAZIONE DI UN TELEFONO CELLULARE SOTTRATTO AD UNA DONNA

PER QUESTI REATI IL GIOVANE ERA STATO SOTTOPOSTO A FERMO DI POLIZIA GIUDIZIARIA DA PARTE DELLA SQUADRA MOBILE.IL GIOVANE È STATO ANCHE INDAGATO PER NUMEROSE E VIOLENTE RAPINE COMMESSE A PADOVA A PARTIRE DALL’ESTATE DEL 2024, QUANDO ERA ANCORA MINORENNE, PERPETRATE CON L’UTILIZZO DELLO SPRAY AL PEPERONCINO. DIVENUTO MAGGIORENNE LA SQUADRA MOBILE LO HA INDIVIDUATO COME AUTORE, IN ALCUNI CASI INSIEME AD ALTRI COMPLICI, DI ALMENO ALTRE TRE VIOLENTI RAPINE NONCHÈ, NEL MESE DI LUGLIO, INDAGATO PER UNA VIOLENZA SESSUALE AVVENUTA IN UNO DEGLI STABILI VUOTI DELL’AEOPORTO “ALLEGRI” DI PADOVA, DOVE POI IL GIOVANE SI NASCONDEVA PRONTO A FUGGIRE.LA POLIZIA DI STATO ARRESTA 19ENNE TUNISINO RICERCATO, RAPINATORE SERIALE, IRREGOLARE SUL TERRITORIO NAZIONALE, CONDANNATO A DUE ANNI E 7 MESI DI CARCERE PER UNA RAPINA AI DANNI DI UN MINORENNE E PER RICETTAZIONE DI UN TELEFONO CELLULARE SOTTRATTO AD UNA DONNA. PER QUESTI REATI IL GIOVANE ERA STATO SOTTOPOSTO A FERMO DI POLIZIA GIUDIZIARIA DA PARTE DELLA SQUADRA MOBILE.IL GIOVANE È STATO ANCHE INDAGATO PER NUMEROSE E VIOLENTE RAPINE COMMESSE A PADOVA A PARTIRE DALL’ESTATE DEL 2024, QUANDO ERA ANCORA MINORENNE, PERPETRATE CON L’UTILIZZO DELLO SPRAY AL PEPERONCINO. DIVENUTO MAGGIORENNE LA SQUADRA MOBILE LO HA INDIVIDUATO COME AUTORE, IN ALCUNI CASI INSIEME AD ALTRI COMPLICI, DI ALMENO ALTRE TRE VIOLENTI RAPINE NONCHÈ, NEL MESE DI LUGLIO, INDAGATO PER UNA VIOLENZA SESSUALE AVVENUTA IN UNO DEGLI STABILI VUOTI DELL’AEOPORTO “ALLEGRI” DI PADOVA, DOVE POI IL GIOVANE SI NASCONDEVA PRONTO A FUGGIRE.NEL MARZO 2025 ERA FUGGITO DAL CENTRO PER IL RIMPATRIO DI GRADISCA D’ISONZO DOVE ERA STATO COLLOCATO, DOPO LA SCARCERAZIONE SUCCESSIVA AL FERMO DI P.G., CON PROVVEDIMENTO DEL QUESTORE DELLA PROVINCIA DI PADOVA DI ALLONTANAMENTO DAL TERRITORIO NAZIONALE.
Gli agenti della Squadra Mobile di Padova, nella mattinata di giovedì 24 luglio, hanno individuato il luogo dove si nascondeva un 19enne tunisino, ricercato, irregolare, rapinatore seriale, noto all’Ufficio investigativo in quanto ritenuto autore, già da quando era minorenne, di alcune violente rapine, ricettazioni di telefoni cellulari e più di recente gravemente indiziato, in concorso con altri due soggetti, di violenza sessuale di gruppo ai danni di una giovane ragazza marocchina.Il giovane tunisino era destinatario di un ordine di carcerazione per concorso in rapina avvenuta nel mese di ottobre del 2024 a Padova nei pressi del ponte di Via Goito, ai danni di un minore a cui aveva sottratto il telefono cellulare, schiaffeggiandolo ripetutamente, nonché per ricettazione di un telefono cellulare di proprietà di una donna, di cui era stato trovato in possesso nel successivo mese di novembre durante un controllo effettuato dalle pattuglie della Squadra Mobile.Per questi due fatti il ragazzo nel mese di novembre 2024 era stato sottoposto a fermo d’iniziativa della polizia giudiziaria e tradotto in carcere, ove è rimasto sino al mese di marzo 2025.Una volta scarcerato, il giovane, con provvedimento del Questore della provincia di Padova, era stato condotto presso il Centro per il rimpatrio di gradisca d’Isonzo, in quanto irregolare sul territorio nazionale, ma dopo pochi giorni, era riuscito a scappare dalla struttura per sottrarsi all’espulsione dal territorio nazionale, danneggiando nella fuga anche alcuni suppellettili ivi presenti, per il quale veniva poi denunciato.Nel frattempo è intervenuta la sentenza di condanna per i due reati, la rapina e la ricettazione, per i quali era stato fermato, ma da quel momento, aprile 2025, lo stesso si è reso irreperibile.Da qui è partita un’incalzante attività d’indagine volta a rintracciarlo, anche perché il giovane irregolare ha dimostrato di possedere una spiccata pericolosità sociale: già nel mese di giugno 2024, quando era ancora minorenne, si era infatti reso responsabile, in concorso con altro ragazzo egiziano minorenne identificato e poi indagato in stato di libertà, di due rapine ai danni di altrettante giovani ragazze a Prato della Valle e a Via Briosco.Nello specifico, in entrambe le occasioni il 19enne aveva rapinato, in concorso con il complice che fungeva da “palo”, le giovani ragazze che si trovavano a bordo delle rispettive biciclette, aggredendole con lo spray al peperoncino e facendole cadere rovinosamente a terra. In entrambi i casi, la violenta azione era finalizzata a sottrarre i telefoni cellulari alle donne.Nel successivo mese di settembre, il giovane tunisino veniva indagato in stato di libertà dalla Squadra Mobile, in quanto ritenuto autore di una rapina ai danni di un 55enne italiano, aggredito con brutalità in Piazza Napoli.L’uomo, che stava passeggiando nei pressi della predetta piazza e ascoltava musica con gli auricolari, veniva aggredito alle spalle dal ragazzo tunisino, che lo spintonava con violenza contro il muro di cemento di un edificio, facendogli sbattere la parte destra del capo e facendolo poi cadere a terra, per poi strappargli dal collo la catenina in oro e darsi alla fuga. La vittima, trasportata tempestivamente al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Padova, riportava lesioni guaribili in 14 giorni e dichiarava agli operatori di polizia che l’evento delittuoso lo aveva notevolmente spaventato non solo per l’aggressione in sé, avvenuta con violenza spropositata senza che se ne rendesse conto perché in quel frangente stava ascoltando la musica e veniva colpito da tergo, ma anche perché era stato scaraventato contro il muro di cemento con la testa, alla quale aveva subito un serio e delicato intervento neurochirurgico qualche anno prima.Il diciannovenne tunisino è stato poi individuato e indagato dalla Squadra Mobile come responsabile di un’ulteriore rapina, anch’essa dettata da immotivata violenza, perpetrata poco tempo dopo, nel mese di novembre 2024, sempre a Padova, ai danni di una giovane mamma aggredita mentre passeggiava con sua figlia di appena due mesi, che in quel momento si trovava nel passeggino.In quest’episodio il ragazzo tunisino, insieme ad un complice, identificato nel minorenne egiziano e poi denunciato in stato di libertà, affiancavano la donna e, dopo averla circondata, la rapinavano della borsa, strattonandola con molta violenza fino a scaraventarla a terra; gesto, questo, che faceva ribaltare la carrozzina su cui era adagiata la piccola di 2 mesi, la quale fortunatamente non subiva lesioni.Di recente, nel mese di maggio 2025, a seguito di attività investigativa, gli operatori della Squadra Mobile hanno individuato il giovane tunisino come autore del furto con strappo di una collana d’oro avvenuto a Padova in Via Ravenna ai danni di una cinquantacinquenne italiana.La donna, mentre passeggiava lungo la strada, si era vista aggredire violentemente da un ragazzo che le afferrava una collana d’oro, composta da due collanine in oro giallo intrecciate tra loro e portate al collo, riuscendo a strapparla via. Tanta era stata fulminea e violenta l’azione delittuosa, che l’aggressore strappava anche la maglia che indossava la donna e, di fronte alla resistenza della stessa, la spintonava colpendola con una ginocchiata sul basso ventre e inguine.Per tale ragione la signora, dopo l’aggressione, si recava al Pronto Soccorso dell’Ospedale cittadino dove le venivano riscontrate lesioni dichiarate guaribili con 10 giorni di prognosi.La più recente azione delittuosa risale a una quindicina di giorni fa.Il 19enne tunisino è stato indagato dalla Squadra Mobile perché gravemente indiziato di essere l’autore di una violenza sessuale, in concorso con altri due soggetti, nei confronti di una giovane donna marocchina, perpetrata nella mattina dell’8 luglio scorso.In quell’occasione, la giovane vittima aveva trovato rifugio con il fidanzato all’interno di alcuni locali nei dismessi dell’ex aeroporto militare “Allegri”, luogo in cui avevano passato la notte. La mattina successiva la coppia era stata aggredita all’interno della struttura da tre soggetti tunisini che, minacciandoli con un coltello, li avevano rapinati dei documenti e dei pochi contanti in loro possesso, circa 25 euro, e costretto l’uomo ad allontanarsi. Gli aggressori, poi, avrebbero condotto la ragazza in altro stabile della medesima struttura e due di essi avrebbero abusato della stessa, che veniva rintracciata dalla Polizia dopo pochi minuti, allertati dal ragazzo che nel frattempo era riuscito a dare l’allarme.All’alba del 24 luglio è scattato il blitz della polizia: il 19enne che di fatto si era reso irreperibile ed era ricercato per la condanna a suo carico, si stava preparando alla fuga e si nascondeva all’interno di una stanza al piano terra degli ex alloggi di servizio dell’aeroporto “Allegri”, ove aveva danneggiato porte e suppellettili presenti e ostruito il passaggio. Vistosi scoperto dai poliziotti, ha tentato di darsi alla fuga ma è stato subito bloccato dagli agenti della Squadra Mobile e condotto presso gli Uffici della Questura.Dopo i successivi accertamenti il 19enne tunisino è stato arrestato per la condanna a suo carico ed è stato tradotto presso il carcere “Due Palazzi” di Padova, dove dovrà scontare la sua condanna a 2 anni e 7 mesi.Si rappresenta che per tutti i fatti indicati, tranne quelli per cui è già intervenuta la sentenza di condanna definitiva, il 19enne allo stato è indagato e pertanto, potrà essere ritenuto responsabile soltanto a seguito di condanna con sentenza irrevocabile.