Arezzo, 6 dic. - (AdnKronos) - I carabinieri della stazione di Montevarchi (Arezzo), in collaborazione con i colleghi di Levane (Ar), hanno denunciato 13 cittadini indiani per rissa e lesioni. Lo scorso 12 novembre, a Montevarchi, mentre transitava libero dal servizio nei pressi della stazione ferroviaria, un carabiniere ha segnalato una maxi zuffa che coinvolgeva circa una quindicina di persone, tutte extracomunitarie. Immediatamente la centrale operativa della compagnia di San Giovanni Valdarno (Ar) ha inviato le pattuglie disponibili sul posto che, però, all'arrivo non hanno trovato nessuno poiché gli extracomunitari si erano già dileguati, alcuni anche a bordo di autovetture.
Successivamente al pronto soccorso dell'ospedale di Santa Maria della Gruccia di Montevarchi i carabinieri sono riusciti ad identificare alcuni degli indiani che avevano richiesto di essere medicati e che sono stati refertati con lesioni dai 7 ai 28 giorni. Dopo aver identificato tutte e le 13 persone coinvolte, sentite le diverse versioni fornite ed accertato che la rissa era stata scatenata tra due fazioni contrapposte, i militari hanno denunciato i cittadini indiani. I carabinieri stanno approfondendo quali siano state le cause scatenanti la maxi rissa. Nonostante le difficoltà dovute alla ritrosia dei coinvolti a parlare dell'accaduto e a chiarire le motivazioni alla base della rivalità tra i due gruppi, l'indagine va avanti. (Red-Xio/AdnKronos)
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
