(AdnKronos) - Le successive indagini hanno permesso ai carabinieri di ricostruire la rete di spaccio della zona sud della Maremma e dell'alto Lazio, individuando in tutto sei piazze di spaccio identiche a quella di Orbetello: tutte nei boschi e tutte gestite da magrebini. Una veniva pubblicizzata non solo con il passaparola ma anche con messaggini agli acquirenti più assidui attraverso utenze dedicate e sostituite ogni 15-20 giorni. Secondo quanto emerso, corrieri partivano di notte dalla provincia di Lucca per portare la droga nei boschi, nascondendola perfino in cassette di frutta e verdura. Nel corso delle indagini sono state arrestate altre 9 persone, tutti corrieri, e sono stati sequestrati quantitativi ingenti di droga: 400 grammi di cocaina e 200 di hashish. Gli inquirenti stimano che ogni settimana ciascuno spacciatore gestisse un volume di spaccio di circa mezzo chilo di cocaina e un chilo di hashish. (Red-Xio/AdnKronos)
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
