I Carabinieri dell’Aliquota Operativa del N.O.R. della Compagnia di Taranto, nell’ambito di un’operazione convenzionalmente denominata “Faenus”, hanno dato esecuzione a 2 provvedimenti cautelari emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica presso il medesimo Tribunale, nei confronti di una 57enne ed un 34enne, rispettivamente madre e figlio, entrambi incensurati, tarantini, ritenuti responsabili a vario titolo di usura in concorso ed estorsione aggravata e continuata in concorso.
Le indagini, avviate dai militari nel settembre del 2017 e coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, hanno avuto inizio a seguito della denuncia sporta da un operaio stagionale dell’ex Ilva, vittima di usura.
Le indagini, condotte con strumenti di investigazione diretta e con l’ausilio di attività tecniche, hanno consentito di appurare l’effettiva esistenza di altre vittime, tutte in stato di bisogno, e soprattutto l’individuazione di un’intera famiglia dedita all’esercizio di tale illecita attività, resa ancor più grave dal metodo estorsivo.
Nel corso degli accertamenti è emerso che l’attività usuraia non sarebbe stata esercitata per finanziamenti di grandi cifre bensì di “piccoli prestiti”, elargiti con la pretesa di un tasso di interesse altissimo, che poteva variare tra il 30-40 % mensile, precludendo alle vittime ogni possibilità di estinguere il debito contratto.
Le intercettazioni telefoniche hanno fatto emergere il clima vessatorio ed intimidatorio assunto dagli aguzzini nei confronti delle vittime, costrette a subire minacce del tipo: “non trovare più scuse che io vengo a casa e butto la porta a terra”.
In sintesi, nell’ambito di un’operazione in cui sono indagate complessivamente 5 persone, il G.I.P. del Tribunale di Taranto ha emesso una misura cautelare a carico dei due soggetti per il reato di “Usura in concorso” ed “Estorsione aggravata e continuata in concorso”. Nel corso delle perquisizioni i Carabinieri rinvenivano e sequestravano presso l’abitazione della 57enne, un’agenda contenente appunti manoscritti indicanti i nominativi delle vittime con accanto indicate somme di denaro, mentre presso l’abitazione del 34enne, la somma contante di 2.000,00 euro. Madre e figlio, all’esito delle formalità di rito sono stati condotti presso le rispettive abitazioni e sottoposti agli arresti domiciliari.
Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione. Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe