Passa ai contenuti principali

Estorsioni: minacce via Whatsapp, arrestate 7 persone per sequestro di persona

Comando Provinciale di  - Avellino, 08/03/2019 12:15
I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno arrestato 7 persone (di età compresa tra i 24 ed i 45 anni) in esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dall’ufficio Gip del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino,  perché ritenuti responsabili, in concorso, di “tentata estorsione”, “Porto e detenzione illegale di armi” “Lesioni personali aggravate” e, per uno di essi, in concorso con altre due persone, in corso di identificazione, anche di “Sequestro di persona”.
Gli accadimenti oggetto del provvedimento si riferiscono ad una sequenza di allarmanti azioni violente perpetrate in brevissimo lasso di tempo dagli indagati, in particolare nei confronti di un commerciante di Monteforte Irpino (AV).
Tutto ha inizio con un tentativo di affermazione di predominio di un gruppo di soggetti residenti sul territorio di Monteforte Irpino,attuato attraverso una primigenia richiesta estorsiva, ovvero la pretesa del 20 % degli incassi della giornata, in cambio di "protezione” rivolta alla vittima che, rifiutando di aderire al versamento delle somme di denaro, a quelli che, di lì a poco, sarebbero diventati i suoi aguzzini, diveniva bersaglio di un’escalation di violenze.
L’attività investigativa, svolta dai Carabinieri della Stazione di Monteforte e del Nucleo Operativo della Compagnia di Baiano,  coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, è iniziata nel settembre 2018  ed ha avuto origine da una richiesta estorsiva, in puro stile “camorristico”,  avanzata da uno degli indagati, 26enne del luogo, il quale, pochi giorni dopo l’apertura di un’attività commerciale da parte della compagna di un cittadino pakistano, si presentava con fare arrogante presso il suo negozio, destando l’allarme della titolare e dei suoi genitori.  Di lì a poco, il giovane, informato di quanto avvenuto, riusciva a contattare il “malvivente” a pochi passi dall’esercizio commerciale, per chiedergli spiegazioni in merito al suo comportamento, ricevendo a quel punto una richiesta inequivoca, profferita con tono minaccioso: “Devi darmi il 20% degli incassi dell’attività perché qui comando io!”.Lo stesso, nell’occorso, era costretto a salire a bordo della propria autovettura con il giovane estorsore a cui lungo il tragitto percorso si sono aggiunti altri due complici e obbligato dapprima a dirigersi verso Napoli, per poi invece obbligarlo a fermarsi in una zona isolata del Comune di Monteforte, ove veniva minacciato con una pistola, dopo che l’utilizzatore aveva scarrellato, che gli veniva continuamente puntata contro. Minacce, consistite nel prospettare danni alla persona e ai beni della vittima, alludendo alla capacità di garantire a lui ed all’attività commerciale della compagna la "protezione", nonché invitandolo reiteratamene ad andare via dal territorio, implicitamente alludendo a possibili conseguenze dannose in caso di mancata adesione all'invito.
Quindi, dopo aver subito un vero e proprio sequestro di persona ed essere stato percosso alla testa con schiaffi e pugni, temendo per la propria incolumità, dopo essere stato “liberato”, anziché cedere alle richieste, decideva, in preda al terrore, di allertare il 112, richiedendo l’intervento dei Carabinieri e riferendo quanto accaduto nonché di temere per la propria incolumità.
La mancata immediata adesione all’illecita pretesa da parte del cittadino pakistano, induceva l’aguzzino a dare avvio ad una vera e propria escalation criminale che, sulla spinta della richiesta iniziale, si tramutava in poche ore in manifestazioni di sopraffazione verso quella che oramai era una vittima da piegare a tutti i costi al suo volere.
Vengono a questo punto direttamente coinvolti nelle azioni criminose la sorella del 26enne ed il compagno di quest’ultima 45enne, oltre alla cerchia di amici legati da consolidati rapporti di frequentazione.
E, difatti, l’aguzzino insieme alla sua cerchia di amici ed al “cognato”, organizzavano e realizzavano,  la sera del 17 settembre 2018, armati di spranghe, bastoni, coltelli (poi rinvenuti nascosti in una siepe dai Carabinieri intervenuti), ed utilizzando anche un taser, una vera e propria spedizione punitiva, recandosi presso l’esercizio commerciale, un feroce pestaggio avvenuto selvaggiamente con calci pugni schiaffi,  procurando loro policontusioni in diverse parti del corpo, che solo grazie all’intervento di altri cittadini pakistani, presenti nel locale, non sortiva più gravi conseguenze. Tutti gli indagati agivano supportati:” dalla deprecabile forza del gruppo, con premeditazione ed armati, con suddivisione di ruoli, in modo preordinato, concorrendo nelle condotte delittuose finalizzate a realizzare l’attività estorsiva ai danni dei cittadini pakistani”.
L’A.G., concordando con le risultanze dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri ha quindi disposto, per i sette indagati, l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, in considerazione della gravità del movente dell’azione, finalizzala a realizzare attività di estorsione ai danni di cittadini che da poco avevano avviato un’attività commerciale sul territorio di Monteforte Irpino.
Avellino, 8 marzo 2019.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la quale s

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di