Con l’operazione “Pusher 3” la Squadra mobile di Bologna ha concluso un’attività d’indagine iniziata nel maggio 2018 contro lo spaccio nel Parco della Montagnola. Sei persone sono state arrestate mentre sono in corso ulteriori ricerche per il rintraccio di altre quattro.
Dall’inizio delle indagini sono state arrestate complessivamente 15 persone, 30 sono state denunciate e a 50, 10 delle quali minorenni, sono state contestate sanzioni amministrative per uso di sostanze stupefacenti.
I reati contestati riguardano tutti lo spaccio di droghe leggere, soprattutto marijuana e hashish con l’aggravante della cessione ad alcuni minorenni.
Attraverso video e foto i poliziotti hanno documentato tutta l’attività di spaccio nell’area pubblica, confermata anche dalle testimonianze di persone fermate e controllate dopo l’acquisto di droga. In particolare lo spaccio avveniva maggiormente nella zona vicino ai bagni pubblici, sulla la terrazza sovrastante la scalinata dell’Hotel “I Portici” e nei pressi della rampa di accesso del terminal dell’autostazione bolognese. Gli spacciatori arrivavano nel parco in tarda mattinata anche da altre città. La droga veniva nascosta in anfratti e consegnata una volta conclusa la trattativa.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la quale s