Comando Provinciale di - Alessandria, 11/03/2019 14:32
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria, nel contesto dei controlli rivolti alle aziende della filiera di gestione dei rifiuti, hanno posto nei propri obiettivi un’azienda del Tortonese che si occupa del recupero dei detriti derivanti dalla demolizione edile, trasformandoli in materiali inerti utili al reimpiego nell’attività di costruzione. Il settore delle costruzioni edili “dal nuovo” sta vivendo una congiuntura di evidente crisi ed è pertanto difficoltoso proporre sul mercato i sottoprodotti che provengono dalla lavorazione di tale tipologia di rifiuti. Grandissimi stock di questi rimangono sovente “a magazzino” e stazionano presso tali siti per lunghissimi periodi. L’elevato volume di rifiuti presenti sull’area dell’azienda sottoposta a verifica ha reso necessario avvalersi di strumentazioni ad elevata tecnologia al fine di riuscire a quantificarli con precisione. Personale specializzato della Provincia di Alessandria ha pertanto fornito il proprio supporto con un velivolo a pilotaggio remoto, che grazie ai suoi strumenti ottici ha permesso di avere contezza dei punti di maggiore interesse da valutare a terra. La situazione che si è presentata agli organi di controllo ha rivelato la presenza di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, stoccati in diversi cumuli a brevissima distanza da campi coltivati a cereali. Dalle verifiche tecniche immediatamente svolte, è tuttavia emerso che i vasti cumuli di rifiuti visibili anche dalla pubblica via non erano solo un problema di deturpazione del paesaggio: i campionamenti eseguiti hanno rivelato la presenza di amianto di tipo “crisotilo” sia nei rifiuti da trattare che in quelli in lavorazione, per un quantitativo di circa 1.200 tonnellate. I Carabinieri del NOE hanno pertanto messo i sigilli all’area di circa 3000 metri quadri contenente i cumuli di rifiuti contaminati, sequestrandola e ponendola a disposizione della Procura della Repubblica di Alessandria, mentre nei prossimi giorni verranno svolte tutte le ulteriori verifiche del caso. Il rappresentante legale del sito dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria dei reati di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e violazione delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni all’esercizio dell’attività.
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Alessandria, nel contesto dei controlli rivolti alle aziende della filiera di gestione dei rifiuti, hanno posto nei propri obiettivi un’azienda del Tortonese che si occupa del recupero dei detriti derivanti dalla demolizione edile, trasformandoli in materiali inerti utili al reimpiego nell’attività di costruzione. Il settore delle costruzioni edili “dal nuovo” sta vivendo una congiuntura di evidente crisi ed è pertanto difficoltoso proporre sul mercato i sottoprodotti che provengono dalla lavorazione di tale tipologia di rifiuti. Grandissimi stock di questi rimangono sovente “a magazzino” e stazionano presso tali siti per lunghissimi periodi. L’elevato volume di rifiuti presenti sull’area dell’azienda sottoposta a verifica ha reso necessario avvalersi di strumentazioni ad elevata tecnologia al fine di riuscire a quantificarli con precisione. Personale specializzato della Provincia di Alessandria ha pertanto fornito il proprio supporto con un velivolo a pilotaggio remoto, che grazie ai suoi strumenti ottici ha permesso di avere contezza dei punti di maggiore interesse da valutare a terra. La situazione che si è presentata agli organi di controllo ha rivelato la presenza di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, stoccati in diversi cumuli a brevissima distanza da campi coltivati a cereali. Dalle verifiche tecniche immediatamente svolte, è tuttavia emerso che i vasti cumuli di rifiuti visibili anche dalla pubblica via non erano solo un problema di deturpazione del paesaggio: i campionamenti eseguiti hanno rivelato la presenza di amianto di tipo “crisotilo” sia nei rifiuti da trattare che in quelli in lavorazione, per un quantitativo di circa 1.200 tonnellate. I Carabinieri del NOE hanno pertanto messo i sigilli all’area di circa 3000 metri quadri contenente i cumuli di rifiuti contaminati, sequestrandola e ponendola a disposizione della Procura della Repubblica di Alessandria, mentre nei prossimi giorni verranno svolte tutte le ulteriori verifiche del caso. Il rappresentante legale del sito dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria dei reati di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e violazione delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni all’esercizio dell’attività.