(ANSA) - LICCIANA NARDI (MASSA CARRARA), 28 MAR - I carabinieri forestali, insieme ai tecnici di Arpat e Asl, hanno sequestrato a Licciana Nardi (Massa Carrara) un capannone che ospita un impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse vegetali (legno cippato) in cui sono depositati in modo incontrollato rifiuti speciali di varia tipologia, anche pericolosi. Denunciate tre persone per illecita gestione dei rifiuti, cioè il proprietario del capannone, il proprietario dell'impianto e il gestore dello stesso. Negli ultimi tempi gli abitanti lamentavano il disagio dovuto agli scarichi di un impianto che, secondo le dichiarazioni di chi l'aveva realizzato, non avrebbe dovuto determinare impatti negativi sull'ambiente, utilizzando per la produzione di energia elettrica risorse rinnovabili in luogo di combustibili fossili. Oltre alle problematiche relative alle emissioni in atmosfera i tecnici Arpat ed i militari constatavano all'interno del capannone la presenza di grandi quantità di rifiuti di vario genere, accumulati in modo disordinato, talvolta miscelati, e senza alcuna indicazione sulla natura e pericolosità dei diversi materiali, quindi in assenza di ogni cautela e in palese contrasto con le prescrizioni di legge. I carabinieri hanno posto sotto sequestro l'intero capannone per scongiurare ulteriori emissioni potenzialmente nocive ed evitare manomissioni.(ANSA).
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
