(ANSA) - LICCIANA NARDI (MASSA CARRARA), 28 MAR - I carabinieri forestali, insieme ai tecnici di Arpat e Asl, hanno sequestrato a Licciana Nardi (Massa Carrara) un capannone che ospita un impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse vegetali (legno cippato) in cui sono depositati in modo incontrollato rifiuti speciali di varia tipologia, anche pericolosi. Denunciate tre persone per illecita gestione dei rifiuti, cioè il proprietario del capannone, il proprietario dell'impianto e il gestore dello stesso. Negli ultimi tempi gli abitanti lamentavano il disagio dovuto agli scarichi di un impianto che, secondo le dichiarazioni di chi l'aveva realizzato, non avrebbe dovuto determinare impatti negativi sull'ambiente, utilizzando per la produzione di energia elettrica risorse rinnovabili in luogo di combustibili fossili. Oltre alle problematiche relative alle emissioni in atmosfera i tecnici Arpat ed i militari constatavano all'interno del capannone la presenza di grandi quantità di rifiuti di vario genere, accumulati in modo disordinato, talvolta miscelati, e senza alcuna indicazione sulla natura e pericolosità dei diversi materiali, quindi in assenza di ogni cautela e in palese contrasto con le prescrizioni di legge. I carabinieri hanno posto sotto sequestro l'intero capannone per scongiurare ulteriori emissioni potenzialmente nocive ed evitare manomissioni.(ANSA).
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la quale s