Comando Provinciale di Trapani - Marsala (TP), 25/01/2019 16:25
I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo, unitamente ai militari del Comando Compagnia Carabinieri di Marsala hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro emesso dal GIP del tribunale di Marsala, relativo ad un impianto di trattamento di rifiuti (produzione di compost).
Il provvedimento scaturisce dall’esito di un’attività di indagine avviata dal NOE, a seguito di delega, nel mese di giugno 2018, riguardante l’efficienza del processo di trattamento dei rifiuti conferiti presso il suddetto impianto, la cui lavorazione avrebbe dovuto consentire la produzione di compost ed ammendante e gli eventuali effetti negativi sull’ambiente.
I militari accertavano come il processo di lavorazione e di trattamento dei rifiuti conferiti all’impianto risultava pressoché nullo, in quanto le operazioni eseguite non davano luogo alla produzione di alcuna tipologia di compost e/o ammendante. Inoltre, tutte le aree dell’impianto erano colme di rifiuti conferiti, così da risultare inibita qualsivoglia modalità di trattamento in ragione della metodologia utilizzata ed autorizzata, con evidenti tracimazioni di percolato verso l’esterno dell’impianto, che interessavano il suolo ed il sottosuolo.
Contestati a carico delle due persone indagate, i reati previsti dal Codice Penale e dalla legislazione di settore riguardanti attività di gestione di rifiuti speciali pericolosi e non in assenza di autorizzazione, effettuazione di operazioni di gestione di rifiuti con compromissione significativa del suolo, sottosuolo e della falda acquifera nonché l’illecita gestione di rifiuti speciali con riferimento alla produzione di gas e vapori nauseabondi atti a molestare le persone.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...