Dall’operazione Cupola 2.0 stavolta Cosa Nostra “le prende” sul serio. I Carabinieri di Palermo e la Procura Antimafia stanno facendo un lavoro raro: colpire sistematicamente Cosa Nostra e agire in “tempo reale”. Succede di rado ma quando succede l’effetto positivo si fa sentire come già è avvenuto con le operazioni “Perseo” e “Ghota”. Anche la migliore Antimafia rimane purtroppo ancorata spesso al “giorno dopo”. Questa operazione ci può aiutare a spostare l’asse dell’impegno verso il “giorno prima”.
Alcune costanti per capire e mantenere il passo:
1) I cosiddetti “fine pena”, cioè i boss che scontano la condanna, appena usciti, riprendono subito le redini dell’organizzazione. Così i figli e nipoti dei rampolli come i Greco e i Lo Piccolo... Ecco perché le pene devono essere alte, al massimo delle nostre possibilità Costituzionali, il 41 bis deve essere ‘severo’, bisogna con il dovuto rigore non mollare le collaborazioni, tutelare al meglio i Testimoni di Giustizia e non toccare, e semmai potenziare, il potente sistema del “doppio binario” del Codice Antimafia. Dobbiamo in sostanza rendere il sistema mafioso fragile, disseminare all’interno frustrazione e disincentivare la sua perversa stabilità.
2) L’Organizzazione Mafiosa è ancora più forte degli stessi capi-boss che via via si alternano alla guida. Rimane anche dopo arresti o la fine di esponenti come Provenzano e Riina e si riproduce. Altro che mafia liquida e orizzontale. Verticismo e integrazione tra i vari aspetti della violenza e degli affari, del radicamento territoriale e della proiezione globale... sono tenuti insieme. Ecco perché dobbiamo usare al meglio la fattispecie di reato prevista dal 416 bis e disarticolare la loro struttura interna e il sistema delle collusioni con la società, l’economia e la politica tanto sul piano locale che su quello internazionale...
3) Rimane necessario colpire le mafie con sistematicità e costanza. Ma siamo ancora lontani dal rendere l’Antimafia una priorità su cui chiamare a raccolta il meglio del Paese per liberarcene definitivamente, usando le armi vincenti della progettualità nell’agire e del rapporto Legalità/Sviluppo nel prevenire, senza il quale l’opera repressiva sarà sempre in affanno... Oggi è più che mai possibile. Adesso sí, basta volerlo!
Giuseppe Lumia